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Il mezzosoprano Elena de Simone (giovane cantante veneziana) ha indubbiamente un merito artistico che la contraddistingue nel panorama, variegato, del belcantismo nazionale. Quello di non cavalcare l’onda del facile repertorio che, ammiccando al gusto immediato e scontato degli aficionados da loggione, crea gratuiti consensi (anche mediatici) e pure contratti più remunerativi. I concerti e le incisioni della de Simone portano il pubblico a scoprire nuovi percorsi e soprattutto autori sconosciuti, allargando così la conoscenza dell’orizzonte lirico che il mercato e la tradizione, autocelebrandosi, tenderebbero a perpetuare con vantaggi immediati di cassetta e di business.

Inoltre Elena de Simone da qualche anno va conducendo un serio scavo filologico nell’ambito della composizione femminile. Che, se è vero da una parte, sia poco rappresentativa, dall’altra è altrettanto vero che quel poco sia stato volutamente misconosciuto ancorché relegato a manifestazione poco più che velleitaria per non dire dilettantistica. Tutt’altro. Come si evince dagli ultimi 2 compact disc pubblicati dalla qualificata casa musicale “Tactus” nei quali la voce protagonista del mezzosoprano veneziano fa risplendere in tutta la sua bellezza sonora e valenza compositiva le opere di una musicista settecentesca. Si tratta di Maria Teresa Agnesi vissuta tra il 1720 e il 1799. Una scoperta piacevole che dobbiamo tutta alla ricerca analitica della de Simone cui dobbiamo anche dire grazie per averci confermato la qualità artistica della milanese Agnesi anche in questo secondo CD fresco di stampa.

Era stato appositamente programmato per festeggiare nel 2020 il terzo centenario della nascita della compositrice lombarda Maria Teresa Agnesi con una rappresentazione concertistica e teatrale, annullata inesorabilmente dalla pandemia che sembra condizionare anche questo 2021. Un vero peccato perché nella fattispecie si tratta di una delle tre opere liriche scritte dalla Agnesi: “Sofonisba” che narra la storia d’amore, contrastata, della protagonista all’epoca dell’impero romano in terra d’Africa con Massinissa (cui Sofonisba era stata promessa) principe della Numibia e il generale Scipione. Probabilmente l’opera venne composta negli anni quaranta per celebrare l’onomastico di Maria Teresa d’Austria il 15 ottobre 1748, anche se è dedicata al suo consorte Francesco di Lorena.

La vicenda è basata sul libro XXX delle Storie” di Tito Livio, che sempre in quegli anni quaranta del settecento ispirarono analoghi melodrammi in compositori come Gluck (1744) e Jommelli (1746). La vocalità della protagonista è tutt’altro che facile, così come il suo personaggio dagli accenti introspettivi e drammatici. Elena de Simone canta con la duttilità espressiva e con la tensione drammatica che contraddistinguono la sua convincente personalità artistica e musicale. Benissimo affiancata e sostenuta da un Ensemble strumentale (“Il Mosaico”) particolarmente affidabile e performante sia sotto il profilo stilistico che concertante.

La copertina del Cd

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