Tra pochi giorni si svolgeranno le prove per l’ammissione dei nuovi specializzandi. ANAAO-ASSOMED Lombardia torna sul tema e mostra un’analisi più approfondita della distribuzione dei posti nelle università lombarde. Da questi dati emerge che non tutte le università e, al loro interno, non tutte le scuole, sono uguali in termini di attrattività per gli specializzandi.
Pur risultando infatti in linea con il dato nazionale, alcune peculiarità dovute a situazioni locali evidenziano grandi scostamenti tra le singole discipline. I dati, ricavati dall’elaborazione Anaao Assomed e Settore Anaao Giovani, sono riferiti agli anni 2021 e 2022.
Su 5.106 contratti statali disponibili negli ultimi due anni, il 18% è stato non assegnato o abbandonato. L’analisi per Università (vedi tabelle allegate) evidenzia una maggiore attrattività per Milano Statale e San Raffaele, seguite da Humanitas, Brescia, Milano Bicocca e Pavia. In coda alla classifica Insubria, che perde il 30% dei posti disponibili.
Rispetto alle singole discipline, si conferma l’attrattività pari a zero in modo diffuso per Patologia Clinica e Biochimica Clinica, nelle altre discipline maggiormente carenti si sconta una notevole variabilità territoriale, pur con i bassi numeri di posti. Per Anatomia Patologica si va dal 100% di posti persi a Brescia a solo il 37% a Milano Statale, il 25% a Humanitas e addirittura nessun posto perso al San Raffaele, mentre per Microbiologia e Virologia si va dal 100% perso a Pavia e San Raffaele al 75% perso a Milano Statale. Per Farmacologia e Tossicologia Clinica le percentuali sono alte ovunque: tra 100% e 80% di posti persi. Per le discipline cliniche, con un numero elevato di posti disponibili, Medicina d’Emergenza-Urgenza perde l’80% a Brescia, che sconta una evidente bassa attrattività insieme a Insubria che perde il 76% dei posti, mentre risultano ben più attrattive Milano Statale e Bicocca che perdono poco più del 30% dei posti. Meno squilibrata Anestesia e Rianimazione, che perde il massimo a Brescia con il 30% dei posti mentre perde il 3% a Milano Statale e Bicocca e nessun posto a Humanitas e San Raffaele. Tra le chirurgie si conferma l’ottima attrattività di Ortopedia e Traumatologia, Otorinolaringoiatria, Neurochirurgia, Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, che non perdono posti se non un 10% di posti di Ortopedia a Brescia e Bicocca, e l’estrema variabilità di Chirurgia Generale, che perde circa il 38% a Brescia e Insubria mentre non perde posti altrove: evidentemente si tratta di situazioni del tutto locali che andrebbero analizzati dagli Osservatori Regionale e Nazionale. Estremamente variabile Chirurgia Toracica, che va dal 100% dei posti persi a Insubria al 33% a Milano Statale e allo 0% al San Raffaele. Si tratta però di numeri bassissimi, quindi con ampia variabilità percentuale.
“In buona sostanza – commenta Stefano Magnone, Segretario Regionale di ANAAO-ASSOMED Lombardia – i dati analizzati per singole università confermano che i medici non sono attratti da lavori di laboratorio, sicuramente più ambiti da altri dirigenti sanitari quali i biologi che al momento, però, non hanno il contratto e su cui occorre investire risorse economiche nazionali. La Medicina d’Emergenza-Urgenza sconta, come in tutto il Paese, la crisi del Pronto Soccorso, anche se in Lombardia esiste un’ampia variabilità dovuta evidentemente alla diversa attrattività delle singole scuole. Lo stesso avviene per molte altre discipline e questo dovrebbe essere un’ottima occasione per una profonda riflessione nel mondo accademico, che gestisce in regime di monopolio la formazione specialistica post laurea. A volte è meglio potenziare una scuola attrattiva, piuttosto che mantenere in vita una scuola che non piace agli aspiranti specialisti e che ha oggettivi limiti nella sua rete formativa o nella qualità dell’insegnamento”.
Le discipline più ambite restano Cardiologia, Pediatria, Ematologia, Endocrinologia, Oculistica, Dermatologia, Chirurgia Plastica, Ginecologia e Radiologia, tutte con percentuali di posti persi intorno allo 0% e senza particolare variabilità territoriale. Si conferma quindi l’orientamento nazionale verso discipline con un minore impatto sulla vita personale e un maggiore spazio verso la libera professione, fuori magari dall’ospedale e dall’ospedale pubblico in particolare.
“La Lombardia, – conclude Magnone – resta una regione attrattiva per gli specializzandi, pur non riscontrando in media differenze rilevanti rispetto al resto del paese. Alcune peculiarità locali, legate soprattutto a Milano, rappresentano eccellenze attrattive, ma in ogni caso è necessaria un’estrema attenzione da parte della nuova amministrazione regionale, vista la particolare difficoltà in cui i medici, giovani o meno giovani, si trovano a operare.”