Nessuno tocchi la Merletta Inawakan di Almè con viadotti di dubbia utilità e che comunque violentererebbero un’oasi di verde abitata dalla famiglia di Johnny Scolari, in sintonia con la natura, sensibile alle buone emozioni che reggono il mondo e aperta all’accoglienza di quanti bussano alla sua porta.
E se qualcuno ci vuole proprio provare a realizzare una striscia di grigio asfalto dovrà vedersela con cento indigeni delle tribù del mondo pronti a dare battaglia per salvaguardare un paradiso terrestre a due passi da Bergamo dove i pavoni volano altezzosi sugli alberi, i galli cantano spensierati e gli asini hanno sguardi che commuovono. Un messaggio chiaro, palpitante come il fuoco propiziatorio acceso in mezzo alla fattoria, e denso di significato come il Cantico delle creature di Frate Francesco, in versione XXL, lì in bella vista tra le essenze floreali. Una giornata indimenticabile dove il buon proposito di salvare una terra dall’ingerenza del progresso si contaminava di espressioni di autentica gioia e rituale spensieratezza coreografica. La Merletta Inawakan è stata dichiarata “Patrimonio indigeno dell’umanità” davanti alle facce serie e convinte di Rapa Nuil, Aztechi, Maya, Chichimeca, Sarawak, Apache, Zuni, Navajo, Sioux, Hpy, Havasupai, Inca, Saor Patrol, Dessana Embererà, Curdi, Senegalesi, Aborigeni, Pigmei e Maasai.
Jhonny Scolari aveva gli occhi lucidi e Ivano Carcano (Lo Spirito del Pianeta di Chiuduno) mostrava l’orgoglio di aver aiutato a concretizzare in casa dell’amico Jhonny un appuntamento che insegna il valore inestimabile della terra che calpestiamo spesso dimenticato dalla cosiddetta società civilizzata. Alla sua prima uscita ufficiale presenziava il presidio etico-ecologico anche neo eletto sindaco di Almè, Massimo Bandera. “Siamo estremamente contrari a quella strada – ha precisato – e voglio essere assolutamente presente per sostenere questa causa. Il tratto di strada è stato inserito come previsione nel nostro Pgt (Piano di Governo del Territorio). Per questo, in occasione della discussione della variante del piano provinciale, faremo una osservazione chiedendo di stralciare quel progetto. Così come è impostata noi non vogliamo quel tratto di strada anche perchè sarebe pure opportuno entrare nel merito della sua necessità”.
Sulla stessa linea Claudia Cofini, assessore a Cultura e Istruzione a Paladina, in rappresentanza del sindaco Tommaso Ruggeri: “La strada non si farà, non è prioritaria”. Anche se le dichiarazioni più attese (vista la competenza politica) sono state quelle di Pasquale Gandolfi, consigliere provinciale con delega alle Grandi opere, Infrastrutture e Viabilità. “Il viadotto è una previsione anacronistica, quindi rivedremo il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (Ptcp) perché venga modificata la programmazione su questo territorio. Al di là dei passaggi burocratici che faremo per tutelare quest’area, comunque non ci sono fondi per realizzare la strada”. Una delle rare volte che l’assenza di risorse è stata accolta da un’ovazione tribale. In serata la band scozzese Soar Patrol si è esibita condividendo le loro musiche tradizionali. (Bruno Silini)
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