Divertimento in Caissa / 4
Uno dei problemi dello sport contemporaneo è il doping, ovvero l’utilizzo di farmaci per migliorare la prestazione atletica. Negli scacchi è un fenomeno praticamente inesistente, trattandosi di uno sport mentale e non muscolare. C’è però il cheating, ovvero l’utilizzo di computer a partita in corso – pratica vietata perché i computer sono più forti degli umani ormai da quasi un quarto di secolo.
Tra il 20 e il 25 marzo scorsi si è verificato il più massiccio caso di cheating della storia. C’erano in corso i Campionati mondiali universitari di scacchi online, e gli squalificati sono stati 20 su 884 partecipanti.
Ma forse non si è trattato di cheating: la Commissione incaricata del fair play ha effettuato le squalifiche, ma non ha spiegato i motivi.
Il sito web MessaggeroScacchi ha riportato i fatti in maniera essenziale, al link: http://www.messaggeroscacchi.it/archivio/numero1044.pdf. Il 25 marzo si è concluso il torneo, con vincitori, pareva in quel momento, 2 ucraini: Kirill Shevchenko nella sezione open e Iulija Osmak nella sezione femminile.
Il giorno dopo, 26 marzo, la Commissione fair play ha pubblicato il suo report, comunicando di aver analizzato 5˙036 partite in 70 ore – e aver squalificato 20 giocatori.
Il giorno dopo ancora, 27 marzo, la vincitrice della sezione femminile, la Osmak, ha ricevuto una e-mail con la notizia che era tra le squalificate, e che il titolo mondiale era quindi assegnato alla polacca Julia Antolak.
Molti appassionati del nostro gioco hanno pensato al cheating, ma tra i criteri utilizzati dalla Commissione fair play non se ne parla. O forse sì, ma in maniera sfumata e ambigua.
I criteri di riferimento erano 4, ovvero: 1) prove statistiche; 2) prove della piattaforma online ospitante, Tornelo.com (alla quale i giocatori, da varie parti del mondo, si connettevano per giocare, nella cadenza rapid di 10’+5” ogni partita); 3) evidenza fisica, valutata sulla base delle comunicazioni online avvenute tra gli arbitri e con i giocatori; 4) l’opinione di un gruppo di esperti.
Va detto che questi criteri sono sembrati poco convincenti perfino ad alcuni degli organizzatori, come David Cordover di Tornelo: su quella piattaforma, in tornei precedenti, si sono verificati almeno 3 casi di falsi positivi, ovvero giocatori accusati di cheating ma poi dimostratisi innocenti.
Inoltre la Osmak non è l’ultima arrivata. Nel 2017 è stata Campionessa ucraina assoluta ed è Maestro Internazionale. Tra chi ha riguardato le sue partite nel torneo c’è stato Ruslan Ponomariov, ex Campione del mondo, e non ha riscontrato niente di anomalo. Altri spettatori interessati sono stati i responsabili dell’università del Texas Rio Grande Valley, alla quale la Osmak è iscritta con una borsa di studio (giocando online con le loro strutture) e nemmeno loro hanno trovato irregolarità.
Per gli scacchi professionistici, e per la Fide quando è coinvolta, è una questione di credibilità. Se ne dovrà riparlare.
(Divertimento in Caissa è una column, come usa nei giornali internazionali, dedicata agli scacchi – di cui Caissa è la musa immaginaria e ispiratrice. Sarà aperiodica, legata agli eventi principali dell’evoluzione del gioco soprattutto di alto livello ed elettronico. Ma parlerà anche di altro… del senso dell’intelligenza, magari. Se mi verrà in mente)
[…] (Pubblicato anche su SocialBg, al link: https://www.socialbg.it/mondiali-universitari-di-scacchi-online-squalificata-la-vincitrice/) […]