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Odore di tartufo. Odore di aglio. Odore di qualcosa di dolciastro. Se il vento tira verso Sud per gli abitanti della Dorotina e del Pascoletto di Mozzo aprire le finestre è diventato un cruccio e quasi un esercizio ascetico di sopportazione.

Mozzo protesta contro l'aria irrespirabile

L’azione del comitato Aria Pulita per Mozzo

Perchè in casa, da anni, gli odori della ditta Kerry (zona Bowling) sono diventati insopportabili tanto da impennare anche le segnalazioni al Comune. Si legge di odori sempre più frequenti e intensi tanto da pregiudicare il sonno notturno. Una situazione che va avanti da anni. Non solo a Mozzo poiché anche a Curno e a Treviolo (lo stesso sindaco Pasquale Gandolfi lo conferma) gli odori raggiungono, in modo particolare, la località Roncola. Qualche cittadino è arrivato a scrivere che “questa non è vita”. C’è anche un comitato: Aria Pulita per Mozzo. E’ stato costituito lo scorso 6 luglio “con il solo fine – si legge in Facebook – di tutelare la salute e la qualità della vita del territorio, senza alcun altro scopo o appartenenza a schieramento politico”. Il logo è esplicito: un cartello con la scritta “Stop alla Puzza”. Una pagina nata per raccogliere, in un’unica voce, tutti gli abitanti di Mozzo “che sono stanchi di respirare odori molesti da ormai troppo tempo”.

Un problema olfattivo che attanaglia

Il referente è Edoardo Ogliari residente via Mozzi, in linea d’aria ad un chilometro dallo stablimento. “Le puzze qua sono micidiali. C’è gente che s’è sentita male, mia moglie compresa. Impiegate di una ditta dei dintorni sono finite al pronto soccorso. La stessa figlia di un’assessore attuale, respirando quegli odori, ha vomitato per strada. Quindi il problema esiste. La stessa ditta Kerry l’ha ammesso”. Ogliari, che ha comprato casa nel 1986, quando ancora l’azienda non esisteva, ha cominciato la sua battaglia civile per respirare aria buona nel 1999 con un esposto al Comune. “Il nostro comitato si scioglierà – rimarca – quando risolveremo il problema olfattivo che ci attanaglia creandoci anche uno stress a livello psicologico. Ovviamente dovremo avere la sicurezza che, anche in assenza di odori, non ci siano emissioni magari nocive per la salute”.

Il tavolo tecnico avviato dal Comune

La situazione di difficile convivenza tra l’azienda Kerry (una corporate con il quartier generale in Irlanda) e parte della comunità civile è sul tavolo del sindaco di Mozzo, Paolo Pelliccioli.Da un anno e mezzo abbiamo avviato un tavolo tecnico, convocato dal sottoscritto, dove, oltre all’amministrazione, siede l’Arpa, l’Ats, la Provincia e l’azienda. L’obiettivo è la risoluzione del problema. L’ultima riunione è avvenuta due settimane fa e si sono evidenziati margini positivi per porre rimedio alla situazione. L’azienda, infatti, ha portato al tavolo una proposta che si declina con un investimento per l’abbattimento degli odori entro il 2017 nonostante l’autorizzazione all’emissione in atmosfera dei vapori di produzione (concessa dalla Provincia negli anni Novanta) scada dopo il 2020”.

Un approccio non conflittuale

Pelliccioli sottolinea l’importanza dell’approccio iniziato con il tavolo tecnico non certo conflittuale con l’azienda bensì attento ad un risultato condiviso che faccia sintesi delle diverse istanze: quella dei cittadini di respirare aria buona e quella dell’azienda (si parla di 120 dipendenti) di continuare l’attività.Quello che l’azienda ci ha presentato – continua Pelliccioli – è la dimostrazione di un’effettiva volontà di impegno nel rivedere il processo di emissione dei vapori che, mi preme sottolineare, non sono nocivi per la salute. Un elemento, ques’ultimo, riscontrato dalle analisi e dalla supervisione di Arpa e Ats”. La ditta, sentita sull’argomento, ha preferito non rilasciare dichiarazioni. (Bruno Silini)

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