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L’associazione Nòesis non cessa di stupire per il grande lavoro elaborato per la diffusione della cultura filosofica in Bergamasca. Anche quest’anno, per la XXIV edizione da novembre ad aprile, ci apre le porte del pensiero intorno ad un tema certamente allettante: “Spazi d’Occidente. L’umanità in cammino, quale destino per l’Europa?”.

Europa, uno spazio di civiltà

La scelta del tema declinata attraverso l’invito di relatori di indubbio peso specifico emerge dalle parole del presidente di Noesis, il professor Giovanni Battista Paninforni. “L’Europa non è un’area delimitata da una linea che circoscrive terre, né una moneta unica, né un territorio, ma è innanzitutto uno spazio di civiltà, di evoluzione culturale, un orizzonte ove l’umanità ha raggiunto, pur dialetticamente, un alto grado di conoscenze nelle varie forme, ma specialmente di quelle che plasmano l’anima: Filosofia, Religione, Diritto, Arte, Scienze. L’identità dell’Occidente si sgrana nei suoi valori di democrazia, di diritti umani, di pari dignità dell’uomo e della donna, di uno Stato di diritto, di tolleranza religiosa, di abolizione della pena di morte, del welfare. Tutto in funzione della dignità della persona. L’Occidente, che ora travalica l’Unione Europea, è la dinamica conseguenza di innumerevoli stratificazioni a cominciare da quella religiosa, intrecciata con la politica già nell’antica Grecia. E’ il risultato di millenni, come un palazzo i cui piani inferiori sostengono i superiori e l’ultimo permette uno sfolgorante panorama.

L’importanza di riconoscere i valori

E’ nel Cinquecento che l’Europa incomincia a chiamarsi così,” furente, tra nuove frontiere, nuove religioni, nuovi stati che sorgono al posto dei feudi. Un mundus furiosus” ( D. Manca). Ma ci furono almeno cinque europe, non una sola: l’Europa mediterranea di Augusto, l’Europa bizantino-ottomana, la più longeva con i suoi 1500 anni. L’Europa carolingia dei Franchi con Carlo Magno. L’Europa asburgica, l’Europa prussiana di Federico II. Ogni nazione però ha portato con sé una parte del bagaglio complessivo che ha arricchito l’Europa. Necessita pertanto coltivare una coscienza occidentale, riconoscere l’importanza dei valori comuni trasmessi dalla cultura classico-cristiana e medio-latina a quella romanza e moderna. I monumenti classici, le statue, i codici, gli incunaboli, i testi sia scritti che orali, tutte queste opere tramandate di generazione in generazione, consegnate a noi, creano, costituiscono nel tempo una vera e propria forma mentale: l’occidentale appunto.

Contaminati da un sentimenti di declino

Ora il movimento di masse in cammino ci ha sorpreso, non solo per l’ampiezza del fenomeno, ma anche per un confronto fisico e soprattutto culturale. Ci ha sorpreso e scosso dalle fondamenta, colti impreparati, “spaesati e confusi – direbbe Ernesto Galli della Loggia – nella paura del declino” . Infatti, nella nostra società, pur connotata da questi alti valori occidentali, serpeggia un morbo che contagia, una infezione latente, quasi impercettibile all’inizio, non riconosciuta o addirittura negata poi e ora ammessa. La contaminazione di oggi è “un sentimento di sconfitta e di ripiegamento, di declino, di una vera e propria crisi di civiltà. Gli orizzonti culturali che ci erano consueti, appaiono ora sconvolti e in buona parte annichiliti”. Ci sentiamo una società vecchia, priva di energia, sfinita. Ammonisce Severgnini: “La superiorità sociale, politica, economica, militare e tecnologica occidentale è schiacciante. Se muore è perché si stanca di vivere”.

Ci vogliono regole per tutti

Non è la paura degli altri, ma di noi stessi, della nostra ignavia. Se la casa va a fuoco non possiamo dire che è un miraggio, perché anche sulla realtà dei fatti tendiamo a mistificare. Non intendiamo tracciare o marcare confini, ma agire “ cum-finis, dove ciò che più conta non è il finis, ma il cum”. Il limes è luogo di contatto e relazione” per dirla alla Umberto Curi, di scambi di civiltà, di forme sociali e di vita. E’ altrettanto evidente che ci vogliono regole per tutti, residenti storici e nuovi residenti. Ci vuole un’uguaglianza di trattamento, non solo nei diritti, ma anche nei doveri e nelle eventuali sanzioni. Solo con l’uguaglianza e la pari dignità è possibile arricchire ulteriormente la nostra cultura. La preoccupazione degli spiriti vivi induce a reagire. Se le sciagure del tempo rovesciano la nostra barca, alcuni affogheranno, ma altri lotteranno per risalirvi. Resilienza ci pare la parola indicativa, proprio nel significato degli antichi: RISALIRE. Sempre che non succeda come al filosofo nel mito della caverna: cerca di liberare i suoi compagni dalle catene e loro lo uccidono”.  


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Programma

9 Novembre – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
DA FUORI. UNA FILOSOFIA PER L’EUROPA
relatore: Roberto Esposito

15 Novembre – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
LO STRANIERO CHE CI ABITA. FIGURE DELL’ALTERITÀ ALLE ORIGINI DELLA CULTURA OCCIDENTALE
relatore: Umberto Curi

22 Novembre – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
DOVE VA L’ OCCIDENTE. IL MATTINO DI UNA NUOVA UMANITÀ
relatore: Marco Guzzi

29 Novembre – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
IL PENSIERO CRISTIANO NELLA COSTRUZIONE DELL’EUROPA
relatore: Franco Cardini

6 Dicembre – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
DAI NON LUOGHI AL NON LUOGO DEL SOGGETTO NELLA CONTEMPORANEITÀ
relatrice: Francesca Nodari

13 Dicembre – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
OCCIDENTE, INSEGNAMENTI E DERIVE
relatore: Silvano Petrosino

17 Dicembre
VISITA AL CENACOLO DI LEORNARDO E ALLA MOSTRA DI RUBENS

20 Dicembre – ore 20.30 Chiesa di San Bernardino (Lallio)
L’ETICA: DA ATENE A GERUSALEMME A ROMA
relatore: Maurizio Chiodi

10 Gennaio – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
EX ORIENTE, MARTIN BUBER, PAUL CELAN E LE FERITE APERTE DELL’EUROPA
relatore: Martino Doni

17 Gennaio – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
I FILOSOFI E L’ORIENTE. IMMAGINI DELL’ISLAM FRA L’ETÀ DEI LUMI E HEGEL
relarore: Giovanni Bonacina

24 Gennaio – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
ETEROTOPIA DELL’EUROPA: LA TENSIONE DELL’IDEALE
relatore: Marcello Ghilardi

31 Gennaio – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
LE RADICI FILOSOFICHE DEL DIRITTO GIAPPONESE
relatore: Emil Mazzoleni

7 Febbraio – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
AGOSTINO E I VALORI DELLA ROMA
relatore: Giovanni Catapano

14 Febbraio – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
FILOSOFIA E NEUROSCIENZE: VERSO UNA NUOVA ANTROPOLOGIA FILOSOFICA?
relatore: Michele Di Francesco

21 Febbraio – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
DEMOCRAZIA E FILOSOFIA
relatrice: Franca D’Agostini

7 Marzo – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
LE RAGIONI DI UN SOGGETTO PLURALE NELLA CULTURA OCCIDENTALE
relatrice: Chiara Cappelletto

14 Marzo – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
QUALE FILOSOFIA PER LA RIGENERAZIONE DELL’EUROPA?
relatore: Rocco Ronchi

21 Marzo – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
CHE COSA È L’OCCIDENTE
relatore: Phileppe Nemo

28 Marzo – ore 20.30 Sala Polivalente di Piazza Morettini a Caravaggio
DA PLATONE A HEIDEGGER. COME LA FILOSOFIA HA PLASMATO L’ANIMA DELL’OCCIDENTE
relatore: Umberto Galimberti

4 Aprile – ore 20 all’Auditorium Liceo Mascheroni (Bergamo)
L’OCCIDENTE, L’ATTENZIONE E LA PAZIENZA DEL FARE
relatore: Andrea Tagliapietra

11 Aprile – 20.30 Cineteatro Nuovo di Zanica
MEMORIA E PROGETTO DI FUTURO
relatore: Carlo Sini

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