Se non ci fossero la loro mancanza peserebbe. Invece, fortunatamente, l’ipotesi è scongiurata poiché gli Alpini del Gruppo ANA di Paladina sono in tanti e soprattutto attirano l’attenzione e il plauso della comunità civile per il dinamismo che li vede, di volta in volta, impegnati in svariate attività sociali affiancando le iniziative della parrocchia, dell’amministrazione comunale e della sfera associativa locale.
Il ricordo del fondatore don Silvio Dossi
Il 2016 per le Penne Nere di Paladina è un anno importante. Hanno tagliato il traguardo del 90° anniversario di fondazione avvenuta nel 1926 grazie a don Silvio Dossi. Era sacerdote ordinato nel 1911 e richiamato alle armi nel 1915. Prese parte a molte imprese belliche tanto da meritare la medaglia di bronzo al valore militare e, nel 1917, ricevere encomi solenni dal Vescovo da campo e dai comandi di brigata. La sua presenza al fronte venne riconosciuta con la Croce di guerra e il titolo di cappellano militare benemerito. Dal 1936, quando don Silvio terminò il suo mandato, il testimone di capogruppo passò a persone di grande spirito alpino e profonda coscienza civile: Augusto Bonati, Ferdinando Rottini, Tomaso Farina, Virgilio Rocchetti, Mario Pellegrini, Mario Zambotto, Giacomo Micheletti e l’attuale Gerardo Gotti. I solenni festeggiamenti si sono concentrati il 27 e 28 agosto alla presenza del sindaco Tommaso Ruggeri, del presidente Ana di Bergamo, Carlo Macalli, e naturalmente Gerardo Gotti.
Parola d’ordine: solidarietà
“E’ un prestigioso traguardo quello che stiamo festeggiando, – ha detto dal palco Gotti – raggiunto grazie all’impegno ed alla buona volontà profusi in tutti questi anni, per la tutela delle tradizioni e del territorio della nostra comunità, in nome di quegli ideali di solidarietà e fratellanza che da sempre fanno onore all’Associazione Nazionale Alpini. Questo momento di festa sia occasione per riflettere sui valori che abbiamo sempre difeso e nello stesso tempo un invito a proseguire e sostenere tutte le nostre attività nel campo della solidarietà. L’essere alpini rappresenta il ricordo delle gesta di chi ci ha preceduti, le tante fatiche ed i sacrifici, ma anche l’amore e la passione che ci hanno portato all’oggi. L’attaccamento alla nostra terra, alla nostra comunità è un valore che non dobbiamo mai scordare, ma deve essere sempre ben presente”. Il sindaco ha ritenuto doveroso ricordare “gli Alpini che non hanno esitato a sacrificare la propria vita nello strenuo tentativo di consegnarci un Paese più giusto e più libero dove fosse favorita la convivenza civile e la pace. A tutti loro che, in onore della Patria, non sono più tornati all’affetto delle proprie famiglie ha rivolto il più sentito ringraziamento per il sacrificio compiuto in nome della nostra Patria: l’Italia”. (Bruno Silini)
L’alzabandiera con l’Inno d’Italia
Il discorso del Presidente Ana di Bergamo, Carlo Macalli
La sfilata per le vie del paese
IL DISCORSO DI GERARDO GOTTI
La presenza alpina a Paladina, è sempre stata attiva e determinante nella vita del paese, come spero sarà negli anni prossimi a venire, quando il progressivo smantellamento dei reparti alpini e del reclutamento locale, inevitabile risultato della ristrutturazione in atto delle forze armate, ci priverà dell’indispensabile ricambio generazionale.
Siamo qui oggi anche per ricordare ed onorare i nostri caduti ed i nostri reduci e combattenti di tutte le guerre, che hanno messo in gioco la loro vita per veder sventolare il tricolore, simbolo di libertà e democrazia, conquistate con le armi ed il supremo sacrificio della vita e tramandate oggi a noi che abbiamo il dovere di difenderle con tenacia ed impegno. Ricorre quest’anno il 40° anniversario dell’inaugurazione del monumento che abbiamo realizzato in loro onore nel 1976.
E’ doveroso per me ricordare e ringraziare i capogruppo che mi hanno preceduto dalla costituzione ad oggi: Don Silvio Dossi, Augusto Bonati, Ferdinando Rottini, Tomaso Farina, Virgilio Rocchetti, Mario Pellegrini, Mario Zambotto, Giacomo Micheletti; i vice capogruppo, i consiglieri, i segretari, gli alfieri, tutti coloro che hanno collaborato all’attività, alpini, amici o semplici simpatizzanti, tra i quali non possiamo non menzionare le instancabili mogli, madri e fidanzate, le donne degli alpini che in molte occasioni hanno dato senza chiedere nulla in cambio. La cerimonia di oggi è stata possibile grazie alla volontà ed alla collaborazione di molti, a partire dall’Amministrazione Comunale che ha voluto concedere il patrocinio ed il supporto all’iniziativa, rappresentata oggi dal Sindaco Tommaso Ruggeri, dal vice Sindaco Stefano Galliani e dagli assessori Claudia Cofini e Milena Gotti. Sono sicuro che tutti porterete con voi un carissimo ricordo di queste ore trascorse insieme in questa splendida giornata. Viva l’Italia e Viva gli Alpini.
IL DISCORSO DI TOMMASO RUGGERI
Buona Giornata e benvenuti a tutti. Carissimi, vi porto il saluto di tutta l’amministrazione di Paladina e dell’intera Comunità che ho l’onore di rappresentare e che oggi è felice di festeggiare con voi i 90 anni dalla fondazione del Gruppo ANA. Siamo emozionati e molto contenti di poter ospitare oggi a Paladina una nutrita rappresentanza delle penne nere. Il poter festeggiare con voi il novantesimo di fondazione del Gruppo Alpini di Paladina per l’Amministrazione che rappresento e per l’intera Cittadinanza è motivo di particolare orgoglio e un modo per rendere agli Alpini il giusto onore e il dovuto merito oltre che per ringraziarli sentitamente dell’impegno quotidiano per la comunità. Un’attività condotta spesso in collaborazione con il Comune e altri Enti Pubblici, le Parrocchie e le Associazioni di Volontariato locale e sempre contraddistinta dall’encomiabile senso civico e dalla disponibilità nei confronti del prossimo, con umiltà e grande generosità.
I novant’anni sono un traguardo molto significativo per il gruppo del nostro Paese che è tra i più longevi se si considera che l’Associazione Nazionale è stata costituita nel 1919 e la nostra sezione si è affiliata già dal 1926. Da sempre annovera molti iscritti che oltre a portare con orgoglio i propri segni distintivi, parlano di solidarietà, di amicizia e di volontariato rivolto indistintamente a tutti quanti. Ultima testimonianza del vostro agire, la pulizia e il restauro conservativo del monumento ai caduti svolto di concerto con il Comune, attività per la quale colgo l’occasione per ringraziarvi pubblicamente per il prezioso lavoro.
In questa giornata di Festa, ritengo doveroso ricordare, insieme a tutti Voi, gli Alpini che non hanno esitato a sacrificare la propria vita nello strenuo tentativo di consegnarci un Paese più giusto e più libero, un Paese in cui fosse favorita la Convivenza Civile e la Pace. A tutti loro che, in onore della Patria, non sono più tornati all’affetto delle proprie Famiglie, a tutti quegli Alpini che “sono andati avanti” rimasti lassù sull’Adamello e sul Grappa, sulle Alpi Occidentali, sul fronte Greco-Albanese, sepolti nelle sterminate steppe russe o deceduti nei lager tedeschi, ma anche ai loro Cari, rivolgo il più sentito ringraziamento per il sacrificio compiuto in nome della nostra Patria: l’Italia. Se noi oggi esponiamo dai davanzali delle nostre case e sbandieriamo con fierezza ed orgoglio il Tricolore, lo dobbiamo anche, a loro. Un pensiero ed un particolare ringraziamento, ricolmo di stima e affetto, va rivolto anche a quegli Alpini che ancora oggi, a rischio della vita, sono impegnati nel Mondo in importanti e rischiose missioni di Pace nella quale si contraddistinguono spesso per la loro umanità e grande capacità di prestare aiuto e sostegno alle popolazioni bisognose.
Non possiamo non ricordare le vittime causate dall’ennesimo terremoto che ha sconvolto un pezzo di territorio italiano. Ci sentiamo partecipi del dolore dei loro familiari e di tutte le persone che hanno perso la casa, confidiamo su un adeguato sostegno delle istituzioni e di tutto il popolo italiano affinché non perdano la speranza e la fiducia di poter ripartire con le dovute certezze per il loro futuro. Anche in questo sono certo che gli Alpini offriranno come sempre il loro prezioso contributo. Tragedie come quella di questi giorni ci evidenziano l’importanza per un Paese di poter disporre di associazioni organizzate e capaci di agire nel territorio per il bene comune. Per questo auspico che l’ANA, che tra poco compirà 100, anni possa continuare ad avere un futuro in linea con la tradizione a cui siamo abituati.
Come molti dei presenti anch’io ho prestato servizio militare, e forse per questo siamo ancora abituati ad associare agli Alpini una provenienza innanzitutto militare legata alla storia del “Corpo” ma il presente e soprattutto il futuro deve risiedere altrove perché le cose sono cambiate. I nuovi Alpini sono dei professionisti, la “naia” non c’è più e mancando le nuove leve potrebbe sembrare compromesso il futuro dell’ANA come siamo abituati a vederla. Ma voi Alpini rappresentate un “modo di essere” uno “stile di vita”, un “costume della società”, contraddistinto dal senso di fratellanza, dal rigore morale, dalla lealtà e dalla gioia di vivere nello spirito della solidarietà e dell’altruismo di cui l’Italia ha oggi più che mai bisogno e che non può venire meno.
Mi auguro che lo Stato introduca un servizio civile obbligatorio per tutti, ragazzi e ragazze di tre/sei mesi di cui il paese ha tanto bisogno e che l’ANA possa essere in prima linea nell’accogliere e nel formare le nuove generazioni anche al fine di poter garantire nel tempo la propria preziosa attività. Anche l’aggregazione dei cosiddetti “amici degli alpini”, esperienza che stiamo vivendo molto positivamente nel nostro Comune, è sicuramente un’ulteriore possibile strada che spero venga sempre più strutturata e regolamentata al fine di aggiungere linfa all’associazione.
Per concludere permettetemi una citazione parziale dell’esortazione che Papa Giovanni Paolo II rivolse agli Alpini e a tutti gli uomini della terra nel maggio del lontano 1979 in occasione dell’Adunata a Roma, che credo ancora quanto mai attuale: Amate il vostro paese, il vostro quartiere, la vostra città! Ognuno dia il suo contributo di impegno, di servizio, di carità, specialmente verso i sofferenti e i bisognosi, per creare centri di solidarietà, affinché nessuno si senta solo ed emarginato a causa dell’egoismo. Amate l’Italia, la vostra cara Patria, che pur tra tanti travagli e contrasti, è sempre la vostra terra, ricca di storia, di bellezza, di genio e di bontà! Amate l’Europa, la quale per millenni ha riversato nella storia le ricchezze incalcolabili dell’intelligenza e del sentimento. Amate il mondo intero, perché siamo tutti fratelli e ognuno deve portare nel suo cuore tutta l’umanità! Quanti profughi, disoccupati, sinistrati, senza casa e senza pane attendono il nostro amore! Onore agli Alpini, Viva gli Alpini Viva l’Italia Viva l’Europa Unita