Una delle conseguenze del lockdown causato dal Covid 19 è stata la chiusura quasi totale dei Circoli scacchistici. Noi a Treviglio abbiamo una sede nei locali dell’Auser, e per utilizzarla dobbiamo sottostare a 2 protocolli: quello della Federazione scacchistica italiana, che è uno dei più severi (giustamente) tra quelli del Coni, e quello dell’Auser medesima, che garantisce la pulizia dei locali chiedendo però in cambio parecchia prudenza. Il punto è che le partite di scacchi possono durare anche alcune ore, e diversi giocatori sono adulti e anziani, le classi d’età più a rischio di essere contagiati e subire conseguenze potenzialmente gravi. Inoltre l’Auser è un’associazione che si occupa di assistenza a persone prevalentemente anziane.
Insomma, il gioco in presenza, in un locale ampio ma chiuso, è diventato quasi impossibile. Così per proseguire l’Operazione Tedoldi ho imitato moltissime persone in tutto il mondo: ho cominciato massicciamente a giocare online. E mi sono imbattuto in una modalità, quella cosiddetta «giornaliera» o «daily» che mi ha assorbito. In sintesi, le partite possono durare dei mesi perché per effettuare le singole mosse si possono impiegare dei giorni, tipicamente 3 – ma anche di più: sul server Ficgs.com la cadenza tipica è 40 giorni per effettuare 10 mosse, più un bonus di 40 giorni per ogni decina di mosse successive.
Una delle caratteristiche che mi sono piaciute degli scacchi per corrispondenza online è che non è necessaria la presenza contemporanea dei due giocatori. Una volta che la partita è iniziata, ognuno dedica il tempo che può quando può. Ogni mossa può essere pensata molto ed effettuata quando ci si convince di aver trovato la migliore (all’interno del tempo previsto). Ciò non preserva dal commettere sciocchezze inenarrabili, ma pensandoci su molto qualche errore si riesce a evitarlo. Se l’avversario è presente, può rispondere in pochi minuti, oppure prendersi anche lui un ampio tempo di riflessione.
Molti scacchisti considerano la cadenza giornaliera negli scacchi per corrispondenza online molto sospetta, perché gli avversari potrebbero farsi aiutare dal computer, che in ormai è molto più forte di ogni umano. Ma si gioca gratis, per divertirsi, per migliorarsi… a che pro barare? Ci si fida. Chi sospetta fa altre partite, quelle ultrarapide. Al Circolo di Treviglio il gioco giornaliero era praticato dal former president Domenico Acunzo. Cominciò quando internet non c’era ancora, per cui i giocatori si spedivano le mosse tramite apposite cartoline postali. Così le partite potevano durare molto, anche anni. A me sembrava di essere poco interessato. Poi invece…
Comunque sui server per gli scacchi per corrispondenza online le partite sono un po’ più rapide. Io da quando ho iniziato, nel febbraio 2020, ne ho già accumulate più di 700. Con risultati incoraggianti. Ve ne parlerò in una prossima puntata.
(L’Operazione Tedoldi è una cosa che mi riguarda personalmente. È cominciata da una chiacchierata fatta al Circolo scacchistico di Treviglio intorno al 2007, e da una domanda che molti giocatori si pongono: un adulto che sappia giocare già da molti anni, pur essendo una schiappa come il giorno prima di imparare il gioco a che livello agonistico può arrivare…? Secondo un’opinione consolidata il limite è 2000 elo. Io ci sto provando)
(Divertimento in Caissa è una column, come usa nei giornali internazionali, dedicata agli scacchi – di cui Caissa è la musa immaginaria e ispiratrice. Sarà aperiodica, legata agli eventi principali dell’evoluzione del gioco soprattutto di alto livello ed elettronico. Ma parlerà anche di altro… del senso dell’intelligenza, magari. Se mi verrà in mente)
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