Biondi immobiliare

Era un venerdì sera come tanti al Bar Emme. Andrea e Daniele sono di fronte a un mista bionda e a un coca e avana. Si conoscono dai tempi delle elementari: i primi giochi, i primi calci al pallone, le prime verifiche di matematica. Ad un certo punto Andrea esordisce: «Allora, come va con Mary? Non avrei mai immaginato che potessi finire con lei. Così precisina, così professora».
Dani replica: «Se è per quello nemmeno io… poi boh… è successo tutto cosi in fretta. Però devo dire che mi piace. E vero è molto precisa, pragmatica, ma sa anche lasciarsi andare e sa essere molto più flessibile su certe cose. Insomma non è così pignola come sembra».
Andrea gli fa: «Hai capito Mary? La miss primo banco ha spaccato il rude uomo tutto pallone e birra, fan degli amici… Però che botta che gli hai dato a Sabrina involontariamente».
Dani replica: «A Sabri voglio un mondo di bene sia chiaro. Ma ha pur sempre 16 anni. Diventerà una figa della madonna su questo non c’è dubbio. Ma tolto il pallone che abbiamo in comune? Certo mi rode vederla con quel pavone hippy mezzo prete che di sicuro si vuole solo divertire. Ma che ci posso fare? Tu invece? Con Simo? La solita sviolinata passeggera?».
Andrea con fare pensieroso replica: «Oddio Dani, sai la mia situazione. Come diavolo faccio a sapere se una sta con me per la mia condizione economica o perché ci tiene a me? Credo che la risposta non l’avro mai. Sai come si dice, “chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane”. Comunque è l’unica che non mi stressa e non fa progetti faraonici. Godiamici il momento».
In quel momento scorgono Dario che entra al bar e si ferma al bancone con due suoi amici. Classica entrata da divo con cappello da film western. Ordina da bere e comincia a vantarsi della sua ultima conquista: «Ragazzi dovevate vederla, sedici anni ma ci sapeva fare la ragazzina».
L’amico sulla sua destra replica: «Sei sempre il migliore socio. Ma cosa gli fai te alle donne? Sarannno i  sedili della Kuga?».
In quel momento Daniele serra lo sguardo e la sua espressione diventa rigida e indispettita. Andrea gli afferra il braccio e sussurra: «Ehi calma cowboy, non puoi sempre pretendere di salvare il mondo. Sai quanti ce ne sono di tipi così la fuori? Di giorno chierichetti e di notte trasformazione. Cosa credi di fare? Deve essere Sabrina a capire quanto vale un cazzaro del genere».
Daniele annuisce e beve un sorso di birra. Aveva ragione il buon vecchio compagno di giochi. Non si può sempre pretendere di salvare il mondo. Soprattutto se uno non vuole essere salvato.
Nel frattempo Sabrina e Mary si incrociano di fronte alla ufficio postale. Mary la ferma e le fa: «Dobbiamo parlare».
Sabri replica: «E di che? Ti consideri ancora mia amica? Ma per favore».
Mary la affera per l’avambraccio prima che scappi e insiste: «Ok, non vuoi essere più mia amica, pensi che ho tradito la tua fiducia? Va bene, ci sta, ma lascia almeno che ti dica che sono una donna come te. Provo sensazioni ed emozioni come te. Non avevo programmato di ferirti, di mettermi con Dani e via dicendo. È successo. Stiamo provando a stare insieme. Cosa devo farti le mie scuse su carta bollata?».
Sabri replica: «Ma senti là la maestrina. Comunque tranquilla. Ti ripeto che io con Dario sto da dio e scopa pure da paura. Ecco adesso che te l’ho detto vediamo se mi porti via pure lui».
Mary rincara: «Senti, ti sto trattando da adulta, ma vedo che continui a reagire da ragazzina. Non sono tua madre né tuo padre. Ti raccomando solo di stare attenta».
Sabri replica: «Messaggio ricevuto mammina. Ci si vede all’allenamento».
Mister Piero è seduto sul suo terazzo con la sigaretta in mano e la bottiglia di Jack Daniel’s a fianco. Sta pensando ai quarti di finale contro la “Salumeria Pippo”. Ma in verità la sua mente scorre già verso la semifinale. Se tutto va secondo pronostico ci sarà la Socrates. Don Davide in panchina. Vecchie ferite di guerra, vecchi ricordi. Ad un tratto sbuca dalla persiana Soledad, la messicana  che ogni tanto viene a  fargli compagnia nel week-end. «Ehi, amore cosa hai? Non è da te assopirti dopo solo il primo colpo».
Lui replica: «Scusa Sole, ma non sono tanto dell’umore giusto. Ho la testa da un’altra parte. Il compenso è li sul tavolo come al solito».


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Autore

Davide Bettinelli

Nato a Trescore nel 1982. Diplomato alla "Pesenti". Occupazione operaio metalmeccanico. Membro del consiglio di fabbrica per la CISL dal 2006 al 2014. Calcio CSI dal 2003 al 2009. 1° posto Endenna gruppo di campionato 2007-2008 Arbitro CSI dal 2009 al 2011. Presidente calcio a 5 CSI dal 2010 al 2013 della Mirafiori. 1° posto gruppo E nella stagione 2011-2012. 1° posto torneo Epifania a Berbenno nel 2011. Tennis a livello amatoriale dal 2013 al 2017. Miglior risultato quarti di finale torneo Quarenga 2016. Iscritto al PD dal 2010

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