L’area Covid dell’ospedale Treviglio-Caravaggio è piena: la dichiarazione è arrivata nella mattinata di ieri, lunedì 2 novembre alle ore 11, quando è stato raggiunto il picco di 78 pazienti.
Una zona ampia grazie ad una efficiente organizzazione degli spazi realizzata grazie agli sforzi effettuati nei mesi scorsi dalla direzione, e che potrebbe essere ancora ampliata in caso di necessità.
Per quanto riguarda invece l’altra struttura che fa capo all’Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Bergamo Ovest, quella di Romano di Lombardia, l’aggiornamento di lunedì mattino invece comunicava di 45 posti letti occupati su un totale di 57 disponibili. Anche in questo caso sarà comunque possibile ricavare ulteriori spazi letti per arrivare ad un totale di 300 posti letto totali tra i due ospedali.
Numeri che ci fanno ben comprendere come nonostante Bergamo abbia dei numeri ancora accettabili in questa “seconda ondata” e che non sia ancora nella situazione critica in cui era in primavera (e in cui ora sono altre province) il virus stia iniziando a “correre” di nuovo anche nella nostra provincia, e questa volta non più in valle ma nella bassa.
Resta comunque importante ricordare che di questi 123 ricoverati in totale, nessuno è in gravi condizioni. Questo anche perchè, (secondo quanto stabilito a luglio dal piano di Regione Lombardia) quelli che dovessero trovarsi in situazioni più critiche, verranno trasferiti in uno degli hub riferimento, per poter meglio gestire l’emergenza nei piccoli presidi. Nel caso di Romano e Treviglio, dopo mesi in cui l’ospedale di riferimento erano gli Spedali Civili di Brescia, visto il crescente aumento della provincia di Brescia si è pensato di concepire come nuovo hub il Papa Giovanni di Bergamo (compreso l’ospedale da campo alla fiera attivo da ieri).