Organizzare corsi di formazione sulla sicurezza sul lavoro non è affatto facile. Esistono regole prettamente tecniche da tenere in conto, ma anche regole di approccio e relazionali. Il tutto per ottenere un risultato che soddisfi i partecipanti. La premessa per organizzare corsi sulla sicurezza sul lavoro, già citati nei precedenti articoli, consiste nell’evitare le slide per quanto possibile. Se vogliamo che il corso di formazione per i nostri lavoratori sia efficace e che le ore di lavoro destinate alla formazione siano un investimento, allora l’approccio deve essere diverso dal solito!
1. Diamoci un obiettivo!
Ebbene sì, anche nei corsi di formazione sulla sicurezza sul lavoro ci devono essere degli obiettivi! Questi obiettivi vengono stabiliti dal datore di lavoro con la collaborazione del RSPP o consulente aziendale e del RLS aziendale. È un lavoro di squadra! Ok ai programmi obbligatori previsti dall’81/08, ma mettiamoci del nostro nella progettazione. Non appena sapremo cosa intende restituire ai lavoratori il corso di formazione, l’organizzazione procede di conseguenza.
2. Il docente deve conoscere l’azienda
Solo se la persona che deve formare, cioè trasferire conoscenze ai lavoratori, conosce puntualmente l’azienda può fornire informazioni utili e corrette ai lavoratori. Un sopralluogo conoscitivo prima del corso (ma anche durante) è consigliatissimo!
3. Mettere a disposizione del docente il DVR e le informazioni delle situazioni “critiche da approfondire”
Come sopra, il docente deve conoscere bene l’azienda affinché siano analizzate in concreto le criticità, i near-miss (quasi incidenti) e tutte le situazioni non ben definite in un’azienda. Certo, se ne può parlare in aula, ma dal vivo l’effetto è decisamente diverso. Il docente è un alleato dell’azienda. Il suo compito è quello di fornire le informazioni corrette ai lavoratori per lavorare in sicurezza e dare gli strumenti ai lavoratori per limitare i rischi. Trai i compiti del docente c’è il motivare i lavoratori sulla conoscenza del rischio la quale stimola la risoluzione o la piena consapevolezza degli stessi.
4. Preferire il corso di formazione sulla sicurezza sul lavoro in azienda
Sfruttare la memoria visiva è una tecnica di apprendimento molto potente. Approfittiamone! Un conto è immaginare un pericolo raccontato in aula, un altro è descriverlo o riprodurlo in un contesto aziendale. Con questo non voglio demonizzare le ore in aula, ma se oltre alla teoria uniamo la pratica, si raggiungono meglio gli obiettivi formativi del corso. Un esempio? Nessuno obietta sulla prova pratica di rianimazione del corso di primo soccorso; se durante un’emergenza molti di noi avrebbero difficoltà ad effettuare la manovra correttamente seppur vista eseguire nella pratica, figuriamoci se venisse solo raccontata con le slide?
5. Scegliere corsi monoaziendali, se possibile, o comunque con aziende dello stesso settore
Se è possibile e ovviamente il numero è congruo, è preferibile che il corso di formazione sulla sicurezza sul lavoro sia studiato esclusivamente per i dipendenti della stessa azienda. Diversamente è fortemente consigliato che i partecipanti al corso provengano da attività simili e dello stesso settore. Capita spesso di sentire lavoratori che hanno frequentato corsi dove erano presenti altri colleghi dei settori più disparati e gli esempi o gli argomenti producevano un diverso grado di interesse sugli uni rispetto agli altri. Non è la stessa cosa trattare il rischio chimico per un falegname oppure per un’estetista. Quanto più i settori sono diversi tanto più occorre essere generici per mantenere l’attenzione per tutti i lavoratori.
6. Chiedere il curriculum vitae al docente
Come ho già ampiamente trattato nei precedenti articoli, tutti possono fare corsi utilizzando le slide, pochi possono farlo senza. Dunque il docente deve avere non solo un minimo di esperienza didattica formativa, ma anche del settore del quale parla soprattutto se si tratta di corsi tecnici (per esempio sulle attrezzature). E questo fa nettamente la differenza nel raggiungimento degli obiettivi formativi!
7. Valutare se è possibile fare formazione a costo zero!
Il costo della formazione non è il solo costo dell’ente formativo, ma vanno anche essere conteggiate le ore di lavoro dei dipendenti. Esistono molti casi dove si possono fare a costo zero o quasi come, per esempio, utilizzando dei Fondi Interprofessionali con la Formazione finanziata oppure aderendo a bandi (che nel periodo Covid sono molti) dove possono essere ricomprese delle voci della formazione.
8. Formare in un luogo consono, pulito luminoso, arieggiato, al riparo dai rumori aziendali
Non è ovviamente possibile fare tutta la formazione in giro per i reparti produttivi o in cantiere, perché rappresenterebbe paradossalmente una situazione di pericolo maggiore. O, comunque, non tutti i corsi possono essere pratici. La parte teorica in aula deve essere essa stessa stimolante: un’aula luminosa e arieggiata con delle sedie, un block-notes con una biro per gli appunti ai lavoratori, delle dispense se presenti e necessarie, una parete per proiettare o comunque un luogo dove mettere telo e proiettore. Evitare luoghi rumorosi in quanto docente e lavoratori devono poter interloquire senza difficoltà. Organizzare corsi in aule buie, sporche, umide non invogliavano affatto i docenti a formare e nemmeno i lavoratori ad apprendere. Va da sé che tali corsi non rispettano nemmeno il concetto stesso della formazione.
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