“Ovunque ci sia un essere umano, vi è la possibilità per una gentilezza” (Seneca)
Il13 novembre sarà una domenica davvero speciale perché verrà festeggiata la Giornata Mondiale della Gentilezza. Si tratta di una ricorrenza istituita nel 1997 e la scelta della data non è casuale ma coincide con la data di d’apertura della Conferenza del World Kindness Movement che si svolse, proprio quell’anno, a Tokyo e che si concluse con la firma della Dichiarazione della Gentilezza.
Spesso questa tematica sociale viene vista, soprattutto in Italia, come un generico richiamo alle buone maniere ma, se si approfondisce il contenuto del documento sopra indicato, ci si accorgerà che in realtà non è così e questo perché a questo principio di alta levatura possono corrispondere obiettivi e progettualità molto concrete ed efficaci.
Ecco, quindi, che se si accoglie fino in fondo la proposta che questa giornata porta con sé; ci si potrà accorgere che la gentilezza non è uno slancio utopistico ma un vero e proprio invito a riscoprire quella straordinaria capacità, che è propria di ogni essere umano, di guardare oltre sé stessi, oltre i confini dei diversi paesi, oltre le nostre culture, etnie e religioni… trovando quel punto che ci accomuna tutti: il fatto di essere persone che desiderano essere viste e amate.
Un vero e proprio richiamo, quindi, a renderci conto che siamo cittadini sia dei nostri paesi ma soprattutto del mondo e che, in quanto tali, siamo veramente noi stessi quando diamo vita a spazi o iniziative di condivisione, ci prendiamo cura dei luoghi pubblici perché riconosciuti come parti di un’unica casa comune, proteggiamo gli animali perché creature con le quali possiamo vivere profonde connessioni e relazioni e, infine, possiamo immaginare e progettare nuovi sistemi di convivenza capaci di accogliere e valorizzare ogni persona nella sua unicità e irriducibilità.
Siamo in un periodo gravemente colpito dalla guerra e la Giornata Mondiale della Gentilezza ci ricorda che, rispetto alla logica dei muri e della paura, è possibile anche un’altra via, percorrendo la quale si potrebbe dare avvio a iniziative sociali e politiche capaci di realizzare miglioramenti di grande impatto.
Coniugare la coesistenza pacifica con le esigenze di crescita sociale ed economica è, anche, un obiettivo dell’agenda Onu 2030 e la giornata del 13 novembre ci ricorda che per raggiungere questo goal (come appunto indicato nel documento delle Nazioni Unite) dobbiamo sempre più allenarci in quella attitudine mentale che porta a focalizzare le nostre attenzioni, cure ed energie su quello che abbiamo in comune.
Nella nostra provincia, ad esempio, la signora Chiara Gritti, residente a Grassobbio, è partita da uno dei luoghi più frequentato a livello sociale, la fermata di un bus, dando vita ad una iniziativa bellissima e semplice allo stesso tempo: un barattolo pieno di messaggi gentili a disposizione di ogni sconosciuto viaggiatore che si troverà a passare da lì.
Ma questa “ondata di gentilezza” troverà anche un’altra manifestazione nell’evento che si svolgerà, proprio domenica (vedi locandina alla fine del post), alla Family Space di Bergamo e al quale avrò l’onore di partecipare in qualità di assessore alla Gentilezza di Torre Boldone (vedi articolo: Torre Boldone ha il suo assessore alla Gentilezza. E’ Alex Grazioli.)
Probabilmente sono tante altre le iniziative gentili che si stanno diffondendo in modo invisibile intorno a noi e così l’invito che rivolgo con quest’articolo è quello di essere attenti osservatori perché, soprattutto in questi giorni, una parola o un gesto cortese potrebbe bussare alla porta vita e porta con sé un grande dono: una rivitalizzazione del cuore che permette ad ognuno di riscoprire la propria unicità nella vita e nella società.