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Il disagio psicologico alimentato dal coronavirus è un fronte sul quale si è trovato in prima linea (senza chiudere il servizio) anche il Consultorio familiare “Scarpellini” di Bergamo (Fondazione Angelo Custode onlus). Un’istituzione che segue all’incirca 3500 persone all’anno attraverso una trentina di psicologi e psicoterapeuti. Numeri che confermano la crescente fiducia dei bergamaschi nei confronti di una realtà che offre, gratuitamente, un variegato ventaglio di servizi di attenzione alle donne, di consulenza psicologica, di prevenzione dei disagi nonché occasioni per partecipare ad incontri e corsi attorno a ben specifici argomenti.


In questo periodo di emergenzaspiega il coordinatore Antonio Mazzuccosiamo rimasti un presidio territoriale un po’ per obbligo (siamo un servizio pubblico) e un po’ per vocazione. Da quando l’Italia è stata chiusa (8 marzo) abbiamo registrato un calo di presenze. Nonostante i disagi le persone avevano paura a muoversi da casa e continuare il percorso con noi. Così, per non acuire i loro malesseri, uno ad uno li abbiamo ricontattati proponendo loro dei colloqui a distanza tramite piattaforme di videoconferenza. Il 60% ha accettato questa modalità inconsueta. Da pochi giorni, invece, è scattato qualcosa. Le gente è ritornata fisicamente nel nostro centro”.

Mazzucco precisa che il 25% dei nuovi utenti è legato al coronavirus: preoccupazione di essere malati, di portare il contagio a persone care, elaborazione di lutti e la solitudine che tendenzialmente riguarda le persone anziane. Molti appaiono come frastornati dal flusso inarrestabile delle notizie che i media si rimpallano. “Noi ascoltiamo prima di tutto con competenza professionale – continua il coordinatore – .Poi elaboriamo dei percorsi terapeutici e, se fosse necessario, indirizziamo ai Centri psico-sociali (Cps) del territorio per affiancare alla nostra psicoterapia un supporto farmacologico dettato dai colleghi psichiatri. Fragilità momentanee di persone alle quali diamo la possibilità di esprimere e di gestire le emozioni, di suggerire prospettive, di dare speranza, motivi di resilienza e di attivarsi per non farsi soffocare dai fantasmi che la nostra mente può generare”.


Da sottolineare la gratuità degli interventi che in ambito privato costerebbero alla persona almeno 600 euro per una decina di sedute. I professionisti dello “Scarpellini” (insieme ad alcuni nostri sacerdoti) sono anche tra i protagonisti del servizio di consulenza spirituale e psicologica (Un cuore che ascolta), attivato dal 20 marzo dalla Diocesi di Bergamo, per affrontare questi giorni drammatici. “Per chi avesse bisogno dei servizi del consultorio – conclude Mazzucco – può contattarci allo 035/0072350 tutti i giorni dalle 8.30 alle 17. Ogni richiesta verrà esaminata e la persona prontamente ricontattata”.

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