Lo spettacolo che la politica sta offrendo in questi giorni è a dir poco vergognoso. È un anno oramai che stiamo affrontando una crisi sanitaria senza precedenti, con problemi di una complessità estrema e con probabili soluzioni bisognose di precisione chirurgica. Non stiamo qua a elencare le sintesi di tutto quello che certe categorie di lavoratori hanno dovuto subire ma è doveroso constatare che il tempo dell’emergenza e delle polemiche è finito. I soldi della UE ci sono ed è legittimo discutere su come e dove spenderli. Ma assistere ai soliti balletti dei partitini col 2% che ricattano il premier di fare saltare il banco ogni tre per due è a dir poco offensivo per quelle categorie di lavoratori citati in precedenza.
Lo è ancora di più se pensiamo che tali personaggi politici negli ultimi tre anni hanno dichiarato tutto e il contrario di tutto. Sono in Parlamento grazie ai voti di un partito al quale, poi, hanno voltato le spalle per interessi personali. Se fossero persone serie e coerenti si dimetterebbero per poi partire da zero col loro nuovo simbolo. Invece no. E’ più semplice comportarsi da machiavellici opportunisti come i nobili francesi dell’ancien régime.
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