Un happening di elevato valore artistico nella incantevole cornice dell’Arena di Verona. E’ la Rassegna Internazionale del Presepio nell’Arte e nella Tradizione (32esima edizione) visitabile fino al 20 gennaio.
Tra i 400 esemplari di presepi provenienti dai più importanti musei internazionali c’è un’opera tutta bergamasca che promette di catalizzare l’attenzione in una cornice suggestiva di effetti scenografici tra cui la grande stella cometa che illumina il centro della città di Giulietta e Romeo. L’autore è Maurizio Pilenga, geometra di Ponte San Pietro, che ha ricostruito con una precisione certosina nel perfezionare i dettagli la natività di Cristo utilizzando 70mila mattoncini di gesso.
In uno spazio di 25 metri quadrati, l’attuale capocantiere dei lavori di ampliamento al Policlinico “San Marco” di Zingonia e di “San Pietro” a Ponte, ha realizzato un presepio dalla grande valenza storica che rimanda alle ambientazioni della Palestina negli anni in cui visse Gesù. Quindi non solo fantasia e creatività, ma anche un fitto impegno di documentazione per quanto riguarda i luoghi, i costrumi e le architetture dell’epoca. “Il risultato – precisa Pilenga – è un presepe su tre livelli di prospettiva dove ritroviamo il castello di Re Erode, Gerusalemme tra le mura, e Betlemme con la grotta della Natività e le sue casette basse”.
Un aiuto prezioso nel progredire dell’opera di Pilenga è giunto da Grazia, la sua compagna. “Mi ha aiutato nell’elaborazione del paesaggio impastando con me chili e chili di gesso per produrre i mattoncini, fonte primaria di questo presepio”. Gesso si, ma non solo. Perchè nell’opera di Pilenga i particolari valgono tanto quanto la visione d’insieme. Per esempio, gli arbusti sono elaborati con foglie di ananas essiccate e ritagliate e gli alberi di ulivo sono ricavati da piccoli tronchi di rododendro con l’innesto di ramoscelli di timo disidratati e verniciati. Di valore anche le statuine.
“Sono della collezione dell’artista spagnolo Majo. Realizzate in terracotta sono state opportunamente modificate con l’inserimento di minuziosi particolari quali fascine, tessuti, drappi, ceste, anfore, attrezzi da lavoro. Le troviamo intente a salire scale, ad arare campi o seminare grano oppure ad oziare nascoste dietro porte e finestre”. Un presepio da vedere in una Verona che per Natale diventa una magia. (Bruno Silini)
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