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Abbiamo detto che ogni idea non è indipendente, sufficiente a se stessa, ma è in relazione con le altre, è imparentata. La dialettica stabilisce i termini di questa rete, la sua funzione è di assegnare ad ogni concetto il suo esatto posto nel tutto, evitando incertezze nel linguaggio.

Ma in cosa consiste questa relazione? Qual è l’essenza del rapporto che unisce due idee o cose distinte?

Se ogni idea o cosa è differente da un’altra significa che tra di esse c’è un rapporto di differenza, questa è ovvio. Il martello non è un chiodo e il chiodo non è un martello. Eppure, il concetto di differenza non è una qualità assoluta. Ogni cosa non è e non può essere infinitamente differente dalle altre. Se lo fosse sarebbe totalmente indipendente e non potrebbe mai fare parte di un discorso strutturato e la sua comprensione risulterebbe impossibile (come non esisterebbe alcun possibile discorso se le idee fossero tutte assolutamente identiche tra loro). Per questo motivo ogni idea non è soltanto diversa ma è anche simile alle altre.

Facciamo un esempio per capire come ciò accada.

Il rosso non è il bianco e possiamo con sicurezza affermare che siano due entità differenti. Eppure in qualcosa sono simili, hanno una qualità in comune: entrambi sono dei colori. E ancora, l’auto non è la moto, sono due concetti differenti, eppure, anche qui, hanno qualcosa in comune: sono mezzi di trasporto. Questa visione non si limita, come negli esempi appena scritti, soltanto a porre in relazione i concetti, nomi comuni, ma riguarda anche le cose nella loro sensibilità e nella loro individualità. Tizio e Caio sono entità differenti eppure sono simili perché hanno in comune il fatto di appartenere all’idea di uomo. Ogni ente quindi è uno (per la sua individualità) e, allo stesso tempo, è molti (perché ha relazioni di similitudine con una infinità di altre cose). Tizio, come individuo è identico solo a se stesso ma per il fatto di essere uomo è simile a Caio a Sempronio, Franco, ecc.

Questa considerazione si basa su una distinzione fondamentale: quella tra il concetto di essenza e il concetto di esistenza. Per Parmenide i due termini erano equivalenti. L’essenza di una cosa consisteva nella sua esistenza. Per cui l’essenza Uomo coincide con gli esistenti uomini, gli uni diversi dagli altri. Platone però preferì distinguere i due concetti. Per questo poté dire che un conto è l’essenza (la forma) dell’essere uomini, di partecipare dell’idea di uomo e un altro conto è l’esistenza (l’esserci accidentale e sensibile) di ogni uomo che preso nella sua individualità si distingue non solo dagli altri uomini ma anche dal concetto stesso di uomo. Solo distinguendo l’essenza dall’esistenza Platone riuscì a dire e a dimostrare che ogni cosa è diversa dalle altre (presa nella sua sensibilità) e, allo stesso tempo, uguale alle altre (presa nella sua forma) e soprattutto, facendo un grosso balzo in avanti rispetto a Parmenide, solo distinguendo l’essenza (una) dall’esistenza (molti) poté separare l’idea dalle singole cose che vi partecipano

STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE

Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica
Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate
Lezione 31: L’Iperuranio e il concetto di idea in Platone
Lezione 32: Platone. Il rapporto tra il mondo sensibile e il mondo delle idee
Lezione 33: La teoria della reminiscenza di Platone
Lezione 34: Platone e l’immortalità dell’anima
Lezione 35: Verità e opinione per Platone
Lezioni 36: Platone. Le passioni, ostacolo alla verità
Lezione 37: Il mito della biga alata di Platone. La distinzione tra anima e corpo
Lezione 38: Il mito della caverna di Platone. Cosa fare per diventare filosofo
Lezione 39: Platone e il mito dell’androgino raccontato nel Simposio
Lezione 40: Platone e il mito del demiurgo introdotto nel Timeo
Lezione 41: Platone. Il mito di Prometeo
Lezione 42: Platone il mito di Theuth e del suo comodo alfabeto
Lezione 43: Saper ragionare bene. Bello e giustizia in Platone/
Lezione 44: Lo Stato giusto secondo Platone
Lezione 45: Le tre classi dello Stato nella Repubblica di Platone
Lezione 46: Il comunismo platonico e la ricerca della felicità
Lezione 47: Platone e i segreti sull’educazione dei governanti
Lezione 48: Le degenerazioni dello Stato secondo Platone
Lezione 49: Il pensiero di Platone sulla scienza e l’arte imitativa
Lezione 50: Platone. La retorica a servizio della dialettica
Lezione 51: Platone. La dialettica come scienza suprema delle idee

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Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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