Due sono le forme di oratoria, l’una delle due rimane sempre adulazione e brutta demagogia, mentre bella è l’altra, questo tentativo cioè che, quanto più è possibile, migliori divengano le anime dei cittadini, e questo lottare, dicendo sempre il meglio, piacevole o spiacevole esso sia per gli ascoltatori; ma simile retorica tu non la vedesti mai! (…). Sarà, dunque, tenendo l’occhio fisso a tutto questo che quel tipo di rètore, il bravo e buon rètore, rivolgerà alle anime ogni suo discorso, e a tale fine volgerà ogni sua azione, e tutto ciò che concederà al popolo, quando lo concederà, tutto ciò che proibirà, tutto farà avendo sempre il pensiero a quest’ultimo scopo, che nelle anime dei suoi concittadini s’ingeneri la giustizia e l’ingiustizia scompaia, s’ingeneri ogni altra virtù ed il vizio venga estirpato (Gorgia, 504d-e)
La retorica è l’arte dello scrivere e del parlare in modo persuasivo e convincente. Difficilmente il linguaggio retorico ha dei contenuti, spesso infatti è ricco di orpelli, di ornamenti il cui unico scopo è quello persuadere, di incantare il destinatario.
Platone, pur criticando i sofisti, che facevano della retorica la loro forza, non nega affatto la retorica se utilizzata con fini meritevoli. Perché, nonostante le sue premesse non siano scientifiche (non si fonda sul vero ma sulle opinioni) giocando sui sentimenti, sulle passioni e sulle opinioni umane può, comunque, asservita alla dialettica, essere usata al fine di realizzare quell’ordine e quel giusto che sono il fine ultimo di ogni Stato. Il fine, quindi, per Platone, andrà colto prima, non retoricamente ma dialetticamente, e dovrà poi essere raggiunto per mezzo della retorica.
Dunque, una retorica al servizio della dialettica che avrà il compito di guidare le anime verso quella conoscenza di sé e della realtà mediante cui, secondo quanto si intuisce nella Repubblica, tutto si coordina nell’unico discorso dialettico. Per questo il retore dovrà scegliere con saggezza, in relazione alla persona o al gruppo di persone che si trova di fronte e che sono i destinatari della conversazione, le parole giuste, le espressioni linguistiche più appropriate a incantare, anche i miti più adatti che possano garantire una maggiore armonia nell’anima e l’ordine dialettico dello Stato.
Se non si sanno enumerare i caratteri degli eventuali ascoltatori, e non si è capaci di classificare per specie le cose reali e di ricondurle, specie per specie, a un’idea sola, non si diventerà mai oratori secondo arte, per quanto è possibile all’uomo. (Fedro, 273e)
La retorica, in breve, lungi dall’essere fine a se stessa, dovrà contribuire a un migliore equilibrio nell’anima e nello Stato. Per questo, è rivolta ai cittadini ma compete al politico, al filosofo governante che ne dovrà fare uso abilmente solo per il bene comune.
STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE
Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica
Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate
Lezione 31: L’Iperuranio e il concetto di idea in Platone
Lezione 32: Platone. Il rapporto tra il mondo sensibile e il mondo delle idee
Lezione 33: La teoria della reminiscenza di Platone
Lezione 34: Platone e l’immortalità dell’anima
Lezione 35: Verità e opinione per Platone
Lezioni 36: Platone. Le passioni, ostacolo alla verità
Lezione 37: Il mito della biga alata di Platone. La distinzione tra anima e corpo
Lezione 38: Il mito della caverna di Platone. Cosa fare per diventare filosofo
Lezione 39: Platone e il mito dell’androgino raccontato nel Simposio
Lezione 40: Platone e il mito del demiurgo introdotto nel Timeo
Lezione 41: Platone. Il mito di Prometeo
Lezione 42: Platone il mito di Theuth e del suo comodo alfabeto
Lezione 43: Saper ragionare bene. Bello e giustizia in Platone/
Lezione 44: Lo Stato giusto secondo Platone
Lezione 45: Le tre classi dello Stato nella Repubblica di Platone
Lezione 46: Il comunismo platonico e la ricerca della felicità
Lezione 47: Platone e i segreti sull’educazione dei governanti
Lezione 48: Le degenerazioni dello Stato secondo Platone
Lezione 49: Il pensiero di Platone sulla scienza e l’arte imitativa