Biondi immobiliare

Il libro delle scuse ha poche pagine. Lo dice Briatore, ma lo dicono, fra le righe, molti scrittori come Ken Follett. Te ne accorgi quando la mattina prendi un caffè al bar sotto casa e incroci un gruppo di alpini provenienti dalla Val Sesia e fai due parole con loro. Val Sesia: terra di rafting, canoa e per chi vi scrive, di esperienza di sesso occasionale più bella della vita. È vero gli anni passano, ma certi ricordi restano. Una stanza d’albergo da film di Celentano, un single partito da Bergamo due ore prima per dare uno squarcio di felicità ad una 35enne a cui il marito ne fa vedere di ogni. Lo scroscio del Sesia che si sente dalla stanza, gli occhi di lei e il suo sorriso che mi guardano. Sul telefonino BergamoNews annunciava la candidatura di Gori a Bergamo. Ci perdonino i fan del bigottismo cattolico, ma non credo che nessun assistente sociale o altra istituzione preposta alla risoluzione di certi problemi familiari abbiano una soluzione migliore da quella da me proposta e attuata. Non ero Batman o Superman arrivato a salvare tutta la baracca, ma solamente il “Robin” di Cesare Cremonini. Venuto a dare un momento di sollievo, di sorriso, di vita, a chi non vedeva altro che sofferenza quotidiana. Gli alpini del Sesia finiscono il caffè, uno di loro si gira e mi dice: “Spero solo che non era la mia di moglie”. E parte un tripudio di risate e applausi da tutto il bar.


Come dicono Ken Follett e Briatore, il libro delle scuse ha poche pagine: certe situazioni familiari che ogni giorno vengono trattate come la caccia all’uomo nero, molto spesso sono figlie di scelte sbagliate o affrettate. Di conseguenza l’affannosa ricerca del Batman istituzionale che risolve tutto è del tutto irrisoria. Almeno non ci si affanni ad infangare i vari “Robin” della situazione che applicano la teoria di Raffaele Morelli: “Non siamo nati per soffrire”. Perché si sa. Non si vive di ricordi, ma i ricordi aiutano a vivere. È il Primo Maggio, direte voi, cosa c’entra? Verissimo: non c’entra nulla. Ma invece di stare a parlare dei soliti problemi irrisolti da oltre dieci anni di crisi con la bandierina rossa in mano ho preferito condividere con voi qualcosa che ci fa sorridere e non che ci fa piangere. Come gli ultimi dieci anni di Primo Maggio. Perché si sa ognuno ha un proprio “Sesia” nel cuore…


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Davide Bettinelli

Nato a Trescore nel 1982. Diplomato alla "Pesenti". Occupazione operaio metalmeccanico. Membro del consiglio di fabbrica per la CISL dal 2006 al 2014. Calcio CSI dal 2003 al 2009. 1° posto Endenna gruppo di campionato 2007-2008 Arbitro CSI dal 2009 al 2011. Presidente calcio a 5 CSI dal 2010 al 2013 della Mirafiori. 1° posto gruppo E nella stagione 2011-2012. 1° posto torneo Epifania a Berbenno nel 2011. Tennis a livello amatoriale dal 2013 al 2017. Miglior risultato quarti di finale torneo Quarenga 2016. Iscritto al PD dal 2010

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