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In questi giorni a Bergamo è stata lanciata l’iniziativa “Il mare inizia qui”, un progetto ideato dalle Associazioni Il Cerchio di Gesso e Borgo del Tasso, con la Rete di quartiere Pignolo e finanziata dal Comune di Bergamo. L’intento è lodevole: sensibilizzare i cittadini sull’inquinamento che, anche attraverso i tombini cittadini, raggiunge il mare. Gli stencil realizzati dagli studenti del Liceo Fantoni sono stati apposti sui tombini di via Tasso e via Pignolo con la scritta “Qui inizia il mare”.

Ma mentre l’amministrazione comunale celebra questa iniziativa ecologica, con tanto di dichiarazioni entusiastiche da parte di ben tre assessori, basta percorrere via Pradello per notare una realtà in netto contrasto con l’impegno ambientale sbandierato: i muri delle scuole Locatelli versano in uno stato di degrado, imbrattati da scritte e graffiti.

È difficile non chiedersi quali siano le priorità della nostra amministrazione. Da un lato si promuovono progetti innovativi per proteggere mari lontani, dall’altro si tollera il degrado urbano sotto gli occhi di tutti. I “tombini parlanti”, come li ha definiti Tiziana Pirola, residente e rappresentante di Associazione Borgo del Tasso e Pignolo, comunicano un messaggio importante, ma cosa comunicano i muri vandalizzati delle scuole di via Pradello, se non incuria e abbandono?

Abbiamo evidenziato la questione alla assessora Marchesi. Inizialmente ci ha risposto che avrebbe portato la questione in Giunta. Passata qualche settimana abbiamo chiesto come fosse andata, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta.

I 195 milioni di mozziconi gettati quotidianamente in Italia meritano certamente attenzione, ma anche il decoro urbano della nostra città non dovrebbe essere relegato in secondo piano. Gli stessi studenti che oggi disegnano simboli ecologici per i tombini, domani potrebbero essere coinvolti nel ripristino e nella valorizzazione delle facciate scolastiche.

Se l’abbandono dei piccoli rifiuti è “una sfida ampiamente accolta“, come afferma l’assessora Ruzzini, perché non accogliere anche la sfida del decoro urbano, partendo proprio dalle scuole, luoghi di formazione dei cittadini di domani? “Il mare inizia qui”, recita lo slogan. Ma forse, prima di preoccuparci del mare, dovremmo occuparci di ciò che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni: l’ambiente urbano in cui viviamo, cresciamo ed educhiamo i nostri figli.

Quando la facciata di Palazzo Frizzoni è stata deturpata dai vandali si è prontamente intervenuti. Perché i muri delle scuola di via Locatelli non meritano altrettanta attenzione?

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