In questi mesi vi abbiamo aggiornato a volte quotidianamente, a volte solamente in caso di cambiamenti significativi, di quelli che erano i nuovi dati emessi riguardo l’epidemia condivisi giornalmente da Lombardia Notizie.
Il desiderio era quello di tenersi aggiornati, di tener monitorato l’andamento della diffusione del virus, e di magari “gioire” quando quelli che venivano forniti erano dati ottimisti, che lasciavano spazio ad un sospiro di sollievo in più, necessario, anzi indispensabile dopo i mesi che avevamo passato, soprattutto noi bergamaschi.
La realtà è che col passare del tempo ci siamo un po’ tutti resi conto che tutto questo attaccamento ai dati poteva rivelarsi più pericoloso di quanto si potesse immaginare.
Non perché non sia giusto documentarsi, capire, conoscere e rendersi conto di come la curva salga o scenda, ma perché leggere e comunicare dati e numeri, senza che siano argomentati ed esposti nel modo giusto non ha poi molta utilità.
O forse perché proprio noi bergamaschi non abbiamo ancora dimenticato il terrore di quei mesi orribili in cui chiunque conosceva una o più persone colpite dal virus, e che un tampone non lo hanno mai avuto prima di guarire, o peggio, persone che a causa del virus ci hanno lasciato senza che nessuno abbia mai potuto verificare che il Covid lo avevano contratto.
Ecco perché io stessa, che in questi mesi ho più e più volte riportato i dati forniti da Lombardia Notizie ora inizio a non trovarlo più giusto ne molto utile.
Basta false speranze e allo stesso tempo basta finti allarmismi: il Covid-19 c’è, ed è tra noi, e questo lo sappiamo benissimo senza controllare ossessivamente ogni giorni quanti nuovi positivi sono stati trovati nella nostra provincia o regione.
Teniamo le mascherine, manteniamo le distanze e stiamo attenti: il lockdown, oltre ai disagi che ha portato ci ha insegnato che il distanziamento sociale è l’unica arma che abbiamo.