Biondi immobiliare

Questioncina da inizio anno scolastico. Non tornerò sulla penosa questione dell’Azzolina: questa volta, vorrei proporvi un tema concreto, anticipandovelo dal mio nuovo libro sulla scuola. Il tema è quello dei manuali scolastici.

I manuali, molto spesso, sono ipertrofici: pesano molto, dicono poco, costano tantissimo, sono pieni di errori e vengono utilizzati, quando va bene, per il 50%. Io, qualche anno fa, ho scritto una storia della letteratura, da Foscolo ai giorni nostri: non sarà un granché, ma dice esattamente ciò che insegno io ai miei studenti. La do agli alunni, gratis, in formato pdf e loro studiano su quella, mentre i testi, che annoto e commento col videoproiettore, vengono da Wikisource.

Gli studenti non hanno spese, non hanno pesi e, alla fine ottengono risultati che le statistiche mi dicono buoni. Io, però, sono comunque costretto ad adottare e far loro acquistare un manuale in tre volumi, che non useranno mai in quarta e quinta, mal fatto e pesantissimo, oltre che piuttosto costoso. Vi pare logico?

Con tutta la tecnologia e le fonti a disposizione, i docenti, nelle ore di riunione, anziché discutere di questioni burocratiche, non potrebbero lavorare a un manuale autoprodotto, da girare agli studenti? Sarebbe tarato sui livelli dell’istituto, analogo allo stile d’insegnamento dei docenti, conterrebbe elementi di cultura locale e, soprattutto, non costerebbe nulla.

Sarebbe un vantaggio per tutti, tranne, ovviamente, che per le case editrici: quelle sarebbero costrette ad inventarsi qualcosa di nuovo, data la fine della manna dal cielo…

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