Vuoi fare l’astronauta, vuoi alimentare la schiera dei turisti dello spazio? Ti divertirai molto, ma diventerai anemico.
Il motivo è che quando un essere umano sale su un razzo spaziale, il primo effetto che sperimenta è quello della mancanza di gravità. Sulla Terra pesa diverse decine di chili, nello spazio, appena fuori dalla presa gravitazionale del nostro pianeta, quel peso si riduce a poche decine di grammi.
Una sensazione di leggerezza che può sembrare meravigliosa.
E lo sembra anche all’organismo, che infatti reagisce quasi immediatamente liberandosi della «zavorra» costituita dai globuli rossi nel sangue: in condizioni normali il nostro metabolismo distrugge 2 milioni di globuli rossi ogni secondo, nello spazio ne distrugge 3 milioni al secondo, oltre il 50% in più.
Gli astronauti non se ne rendono conto, al momento: pesando pochissimo hanno bisogno di molta meno forza muscolare – per cui consumano meno ossigeno, proprio quello trasportato nel sangue dai globuli rossi.
Il problema si presenta al ritorno sulla Terra, e quindi al peso di decine di kg. Condizioni alle quali il loro organismo si adatta, ma con grande lentezza. A 1 anno di distanza dal volo spaziale, la distruzione dei globuli rossi è ancora superiore del 30% e quindi sono costretti ad assumere farmaci che facciano produrre al midollo spinale i globuli rossi necessari.
Questo problema era noto, ma finora sembrava una sorta di malattia professionale degli astronauti (uno studio è stato pubblicato lo scorso 14 gennaio sulla rivista online NatureMedicine, al link: https://www.nature.com/articles/s41591-021-01637-7) (una sintesi in italiano si può trovare sul sito GlobalScience al link: https://www.globalscience.it/32514/lo-spazio-nemico-dei-globuli-rossi/).
In pratica persone che, scegliendo di fare un certo mestiere e sottoponendosi al training necessario… be’, mettono in conto che ci possano essere delle conseguenze. Alcune delle quali magari non ancora note, a causa dei troppo recenti sviluppi delle tecnologie necessarie.
Nel 2021 però il problema si è dilatato a causa dei viaggi nello spazio organizzati per i turisti – con le gite organizzate da aziende finanziate da Elon Musk e Jeff Bezos, gli uomini più ricchi del mondo (ne abbiamo parlato qui su SocialBg, al link: https://www.socialbg.it/elon-musk-e-jeff-bezos-che-vogliono-portare-lumanita-nello-spazio/).
Adesso nello spazio ci possono andare quasi tutti. Ehm. Quasi tutti quelli che possono pagare biglietti particolarmente costosi.
E dai turisti non ci si aspetta che siano allenati specificatamente per l’impresa.
I viaggi nello spazio non si erano mai fatti prima in quantità. Adesso si comincia a conoscerli. E a capire come affrontarli al meglio.
[…] (Pubblicato anche su SocialBg, al link: https://www.socialbg.it/quei-turisti-dello-spazio-che-diventano-anemici/) […]