Una volta il detective William Murdoch ebbe a che fare con gli scacchi. Capitò perché a Toronto organizzarono un torneo internazionale con partecipanti di valore internazionale (polacchi, russi, francesi) e uno dei giocatori, un russo, venne ritrovato assassinato…
(Ehm, di cosa sto parlando? della serie tv «I misteri di Murdoch», uno dei successi di questi ultimi anni – qualche info si trova online nella Wikipedia al link: https://it.wikipedia.org/wiki/I_misteri_di_Murdoch. In Italia le puntate si possono vedere in tv sul canale Giallo del digitale terrestre).
…per avere la possibilità di indagare nell’ambiente del torneo la polizia infiltrò un proprio agente, George Crabtree, in qualità di giocatore. Solo che Crabtree, come scacchista, non era granché. Allora Murdoch inventò un auricolare per fargli suggerire le mosse da parte della sua amica Nina Bloom…
Ciò nel peculiare stile steampunk caratteristico di questa fiction televisiva, ambientata in Canada nel periodo vittoriano, con irruzioni della realtà di allora sotto forma di personaggi presi dalla storia reale – come Buffalo Bill, Nikola Tesla, Harry Houdini.
…L’indagine poliziesca rivelò che dietro l’omicidio dello scacchista russo c’era un gruppo di patrioti polacchi che lottavano per l’esistenza del proprio Paese (in quegli anni diviso territorialmente tra la Prussia e la Russia zarista)…
Ma non è quella la parte interessante della puntata. È il confronto scacchistico. Nel torneo, con le regole di allora, le donne non potevano partecipare. Però le mosse di Crabtree le suggeriva l’amica Bloom, mentre le mosse del giocatore russo Troubetskoy, campione negli anni precedenti ma un po’ invecchiato, erano ispirate dalla figlia con sapienti movimenti delle mani sulla schiena del padre.
Allora Crabtree trovò una scacchiera e con l’amica Bloom andò nel carcere dove erano stati trattenuti per alcune ore i Troubetskoy. Lo scopo, delizioso, era far giocare una partita tra giocatrici che ci capivano sul serio, mica come le loro controparti maschili. Naturalmente proponendo come apertura il gambetto di donna.
A scrivere questa puntata della fiction è stata Maureen Jennings, autrice dei romanzi del detective Murdoch – pubblicati in Italia da Mondadori (qualche info si trova nella Wikipedia al link: https://it.wikipedia.org/wiki/Maureen_Jennings).
Il primo romanzo è del 1997, la serie tv è cominciata nel 2008 e ha superato le 200 puntate. In Italia se ne sono viste 11 stagioni ma poi la produzione è andata avanti fino almeno alla 16ª.
La puntata sugli scacchi fa parte dell’11ª stagione, ed è un gioiello tra i tanti distribuiti a piene mani nella serie. La Jennings, che fa parte del team di sceneggiatori (sceneggiatrici, soprattutto) ha voluto scriverla personalmente.
La presenza femminile, da protagonista, è una delle caratteristiche di questa fiction – che pure è ambientata in un periodo storico in cui le donne erano considerate più graziosi soprammobili che motori delle vicende.
L’altra caratteristica, accennata sopra, è la scienza steampunk. Cioè quell’ambientazione tecnologica oggi ovvia ma, più di un secolo fa, ancora di là da venire. Se ci fosse stata, probabilmente, avrebbe avuto quel sapore di… be’, macchina a vapore («steam», in inglese). Finora la tematica steampunk era stata utilizzata soprattutto dalla fantascienza. Nelle storie del detective Murdoch entra nel giallo, e nella caratterizzazione del periodo.
Si guarda indietro di un secolo, per avere un’idea del presente. E del futuro, anche.
(Divertimento in Caissa è una column, come usa nei giornali internazionali, dedicata agli scacchi – di cui Caissa è la musa immaginaria e ispiratrice. Sarà aperiodica, legata agli eventi principali dell’evoluzione del gioco soprattutto di alto livello ed elettronico. Ma parlerà anche di altro… del senso dell’intelligenza, magari. Se mi verrà in mente)