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Lo scorso 20 marzo un 87enne è caduto in casa. Capita, agli anziani. Lo hanno ricoverato in ospedale e dalla caduta si è ripreso bene. Ma siccome era il periodo di picco del coronavirus, gli hanno fatto un tampone – ed è risultato positivo. Asintomatico, ma positivo.



Così, vista l’emergenza in cui versavano i reparti di terapia intensiva, lo hanno rimandato a casa. Da una figlia. Poi da un’altra figlia. Poi a casa sua, con la moglie, pure lei anziana. Periodicamente lo richiamavano in ospedale per il tampone. Per andarci doveva chiamare un’ambulanza e pagarla – 735 euro in totale. Al 23 giugno, quando di questa storia ha scritto Luca De Vito sul dorso milanese de la Repubblica cartacea, di tamponi l’87enne Mario Bianchi ne ha effettuati 10, di cui uno solo negativo – seguito però da un altro positivo. Anche una sua nipote ha avuto sintomi, ma lievi. Quasi asintomatica, insomma.



Ma che malattia è quella prodotta dal virus Covid 19? Puoi averla e non accorgerti di niente, a differenza di chi la prende in forma grave e in 11 giorni muore, che lo intubino o meno (secondo le statistiche dei reparti di terapia intensiva). Puoi essere molto anziano e viverci bene, a differenza di molti della tua generazione. Puoi fare tamponi, e risultare guarito, ma poi no, fai altri tamponi e risulti malato.

E quindi?

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Autore

Guido Tedoldi

Nato nel 1965 nel milieu operaio della bassa Bergamasca. Ci sono stato fino ai 30 anni d’età, poi ho scelto di scrivere. Nel 2002 sono diventato giornalista iscritto all’Albo dei professionisti. Nel 2006 ho cominciato con i blog, che erano tra gli avamposti del futuro. Ci sono ancora. Venite.

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