Nei giorni scorsi è stata pubblicata una nuova versione di Rinascerò Rinascerai: a cantarla in lingua francese è Daniela Fiorentino.
I complimenti per “Je renaitrai, Tu renaitras” sono arrivati puntuali da Roby Facchinetti, che ha dedicato un post alla nuova versione del brano suo e di Stefano d’Orazio, che si va quindi ad aggiungere alle tantissime altri che in questi mesi sono state realizzate in tutto il mondo.
“Sono molto felice, perché lei ha saputo dare una personale chiave di lettura a questo brano, creando una nuova versione altrettanto emozionante, grazie anche alla sua stupenda voce” scrive Facchinetti sui Social “Anche Daniela devolverà tutto il ricavato a delle strutture sanitarie del Canada: Shriners Hospitals for Children-Canada/ Hôpitaux Shriners pour enfants-Canada, (paese in cui vive) e al nostro Ospedale Giovanni XXIII.”
Rinascerò Rinascerai per il Québec
La versione francese del brano dedicato alla nostra città è stato cantato da Daniela Fiorentino, cantante, attrice e conduttrice radiofonica di origine napoletana che vive a Montréal da qualche anno. Una conoscenza con Facchinetti che ha portato alla realizzazione del brano, nata proprio nei mesi della pandemia, grazie ad un’intervista trasmessa sulle onde di CFMB 1280.
Il videoclip del brano è stato curato da Alessandro Mercurio e lanciato lunedì 7 dicembre insieme al brano. Gli arrangiamenti della canzone sono stati affidati ad Enzo Campagnoli, direttore d’orchestra molto conosciuto in Italia.
Queste le parole di Daniela Fiorentino riguardo al videoclip:
“Il video è stato girato questa estate a Montréal e mette in scena il contributo di vari artisti: figurativi, musicisti, attori, ballerini, molti dei quali appartengono alla realtà della diversità degli artisti montrealesi. Un video molto urbano con, alla fine, una vera esplosione di colori dettata proprio dalla loro presenza. Abbiamo cercato di fare un video che potesse rimanere come messaggio anche tra 20 anni, volutamente senza mascherine e senza ospedali, differente dai video fatti in altri paesi proprio per mettere in scena la solitudine degli artisti, il loro isolamento durante la pandemia che diventa però anche creatività, diventa proficua, tra sforzo, sofferenza e realizzazione. La sua “missione” è anche quella di diffondere la felicità e la speranza in questi tempi incerti”.