Potrebbe Rinascerò Rinascerai, il brano di Roby Facchinetti e Stefano d’Orazio divenuto simbolo di Bergamo e della lotta al Covid divenire inno del 18 marzo? Secondo quanto dichiarato in un articolo di qualche giorno fa da RTL 102.5 un musicista di Cassino vuole portare avanti questa proposta. E farla arrivare al Presidente Mattarella.
Si tratta di Giuseppe Sebastianelli, musicista ed appassionato dei Pooh, rimasto fortemente colpito dalla precoce scomparsa di Stefano d’Orazio proprio a causa del Covid. Sebastianelli sta raccogliendo le firme per una petizione da presentare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il suo sogno è quello di rendere il brano Rinascerò Rinascerai inno del 18 marzo, proclamata giornata nazionale dedicata alle vittime del Coronavirus.
Proprio per questo Sebastianelli, che in passato è stato consigliere comunale della città di Cassino, ha mandato per conoscenza una lettera con la sua proposta al sindaco di Bergamo Giorgio Gori, alla Regione Lombardia, a Roby Facchinetti e a Tiziana Giardoni, vedova di Stefano D’Orazio.
Rinascerò Rinascerai inno del 18 marzo: le motivazioni di Sebastianelli
“Credo che tutti siano rimasti commossi dalla canzone “Rinascerò, rinascerai” di Roby Facchinetti e Stefano D’Orazio, scritta e cantata per la città di Bergamo, ferita in maniera tanto violenta dal Coronavirus, e già tradotta in moltissime lingue per la sua forza evocativa del sentimento della speranza.Se è vero, com’è vero, che la musica unisce, consola e conforta, certamente questa canzone sarà una terapia molto efficace. E per rinascere ci vuole tanta unione: lo sa bene la nostra città di Cassino, una città rasa al suolo dalle bombe durante la seconda guerra mondiale e ricostruita, pietra su pietra, dai suoi abitanti sopravvissuti, che furono consapevoli di dover raccogliere insieme alle macerie anche la memoria e di rialzarsi per sé e per chi non ce l’aveva fatta”.
Una canzone che secondo Sebastianelli è nata per la nostra Bergamo per poi coinvolgere gli animi di tutta Italia e del mondo intero. Un brano che sappiamo bene è andato ben oltre le mura della nostra città, oltre all’emozione che ha suscitato nei nostri cuori colpendo quelli di tutti coloro che nel 2020 hanno sofferto a causa del Covid.
Non sappiamo ovviamente ancora quale sarà l’esito di questa sua petizione. Certo è che sarebbe l’ennesimo riconoscimento per questo brano che da oltre un anno accompagna le speranze di tutti noi. E un motivo in più per onorare la memoria di Stefano d’Orazio, che con le sue parole ha fatto “compagnia” e dato speranza a molti.