Sono passati oramai tre mesi dalla pubblicazione di Rinascerò Rinascerai, il brano che Roby Facchinetti ha dedicato alla nostra Bergamo e soprattutto a tutti coloro che stavano combattendo in prima linea contro il Covid. E sono passati anche tre mesi da quando lo stesso aveva raccontato con orgoglio tramite un post su Facebook che il presidente Percassi lo aveva chiamato per annunciargli “che la società ha deciso che “Rinascerò, rinascerai” verrà fatta ascoltare ogni volta che la Dea giocherà nel suo stadio“.
E dopo tre mesi quel giorno è finalmente arrivato: domenica 21 giugno, a pochi minuti dal tanto atteso ritorno in campo che si è rivelato poi vittorioso (con un 4 a 1 contro il Sassuolo), è stato osservato un minuto di raccoglimento accompagnato proprio dalle note di Rinascerò Rinascerai. Un momento speciale ed emozionante, dedicato a tutti coloro che negli scorsi mesi hanno perso la vita. Un momento che oltre al ricordo, ha “urlato” a gran voce la voglia di rinascita di cui tutti abbiamo fortemente bisogno.
Ed è proprio in questa occasione che l’Atalanta attraverso il canale YouTube ufficiale della squadra ha pubblicato uno speciale video del brano di Facchinetti.
L’inizio della versione tutta Atalantina del videoclip riprende alcune immagini di Bergamo e dei medici e del personale sanitario che figuravano già nel video originale (che ad oggi è stato visualizzato oltre 15 milioni di volte da tutto il mondo) per poi continuare con le immagini dei giocatori della Dea, dei tifosi, di un Gewiss Stadium così pieno e gioioso che ora fa paura anche solo immaginare.
Ad accompagnare il video, anche sul sito ufficiale della Dea, le seguenti parole:
“L’Atalanta ritorna in campo, ritorna a giocare.
Si riparte dal Gewiss Stadium, da casa nostra, da Bergamo. Difficile raccontare le emozioni, difficile raccontare i mille significati che legano Bergamo, la sua provincia, i bergamaschi, l’Atalanta, i tifosi nerazzurri…
Un nodo alla gola, gli occhi lucidi… Niente sarà più uguale a prima… Ma non si molla, mai.
Ricordando chi non ce l’ha fatta, ringraziando sia i medici, gli infermieri ed il personale sanitario che ha lottato e continua a lottare per debellare questo maledetto nemico invisibile, sia chi, nei momenti più bui, ha lavorato per permetterci di andare avanti…“