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E se fosse un’etichetta a identificare i salumi nostrani davvero prodotti nelle nostre terre e a distinguerli dai “falsi”?




Non appena il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale i produttori dovranno indicare sulle etichette in modo leggibile maggiori informazioni, che riguardano principalmente il paese di nascita, allevamento e macellazione.

La dicitura “100% italiano” sarà quindi utilizzabile solo se i suini sono nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. In caso contrario, l’origine può essere indicata come “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE” a seconda dei casi.

Tutto questo garantirà maggiore trasparenza riguardo all’origine di salami, mortadella, prosciutti e culatello, salvaguardando coloro che producono con prodotti veramente nostrani e non importati.

Secondo Coldiretti Bergamo “in questo modo sarà più facile smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana come chiede il 93% dei cittadini che ritiene importante conoscere l’origine degli alimenti, secondo l’indagine on line del Ministero delle Politiche agricole”.


Salumi “100% italiani”: a breve un’etichetta per la trasparenza

Una novità importante che garantirà trasparenza nelle scelte degli italiani, grandi consumatori di salumi, e che aiuterà a sostenere i 5mila allevamenti nazionali di maiali messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale. Secondo le stime infatti, tre prosciutti su quattro venduti in Italia, sono in realtà realizzati con carni straniere, e chiaramente, senza che nessuno lo dichiari in etichetta.

Si tratta di un provvedimento, che è stato fortemente sostenuto da parte di Coldiretti Bergamo in quanto “rappresenta una boccata di ossigeno per il comparto – una realtà che in provincia di Bergamo conta circa 312.000 suini, pari al 7% del patrimonio lombardo – già alle prese con una diminuzione dei consumi a causa della chiusura del canale ho.re.ca. per il lockdown, ma anche per tutti i cittadini che hanno il legittimo desiderio di sapere l’origine dei cibi che portano in tavola”.

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