Sant’Anselmo, noto filosofo e teologo medievale, ha scritto due opere fondamentali: De Casu Diaboli e Cur Deus Homo. Nel primo Anselmo esplora temi come la rettitudine, la libertà e l’origine del male, focalizzandosi sulla caduta del Diavolo. Egli sostiene che il male è l’assenza di bene, simile al nulla come negazione della realtà. Nel Cur Deus Homo, Anselmo affronta la relazione tra fede e ragione, proponendo che ogni riflessione filosofica debba partire dalla fede e completarsi attraverso la ragione. In questa opera, discute la necessità della volontà divina e l’importanza della grazia di Dio per il ritorno dell’uomo alla rettitudine.
DE CASU DIABOLI
Il dialogo De casu diaboli tratta dei temi della rettitudine e della libertà con particolare riguardo alla caduta del Diavolo che pur avendo ricevuto da Dio un certo grado di libertà e di bontà vi rinuncia lasciando che la sua libertà si corrompesse nel tentativo di somigliare a Dio. Il tema dell’opera è l’origine del male e cerca di trovarlo partendo dal concetto del nulla. Per lui il nulla non è definibile come una realtà, ma, semmai, sulla scia di Agostino, sulla negazione della realtà. Per questo il nulla non esiste (perché se no sarebbe una realtà) ed è un ente puramente razionale. Ciò avviene, secondo un esempio riportato da Anselmo stesso, analogamente al modo un cui si dice di qualcuno che è cieco anche se la cecità non è tanto una facoltà quanto la negazione della facoltà della vista.
Spiegato il concetto del nulla passiamo a quello del male, che è del tutto analogo:come si parla del nulla come assenza dell’esistenza, e della cecità come assenza della vista, il male è assenza di bene. Dunque se Lucifero pur avendo la facoltà di scegliere se perseguire la giustizia (adeguandosi a Dio) oppure la felicità (cercando di somigliare a Dio) preferisce egoisticamente disobbedire a Dio, la sua azione non è ingiusta ma manca di giustizia.
Prendendo di esempio il diavolo, anche l’uomo in origine è stato dotato da Dio della libertà, tuttavia al momento del peccato originale anche lui, come il diavolo, ha corrotto la sua libertà, superando i limiti posti da Dio. Per tornare a comportarsi rettamente non può però attivarsi da solo, occorre un intervento di Dio che con la grazia lo riporti sulla corretta via. Il ruolo della grazia di Dio è pertanto essenziale.
CUR DEUS HOMO
Il Cur Deus homo è un testo di ampio respiro che si conclude con la visione teologica di Anselmo. L’autore inizia ribadendo il suo punto di vista fra ragione e fede, come già detto nel Monologion, affermando che ogni riflessione filosofica deve partire dalla fede, ma considera come “negligente” il non portare a termine ogni speculazione attraverso l’uso della ragione. Anselmo prosegue affermando che la volontà divina ha carattere necessario. Dio è dotato di volontà spontanea e autonoma (quindi non è soggetto a costrizioni o impedimenti
STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE
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Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
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Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
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Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
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Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
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Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
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Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
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