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Che cosa contraddistingueva i filosofi dalla gente comune, da coloro che incapaci di avvicinarsi alle idee restavano invischiati nella materialità e nel divenire del sensibile? Per Platone la risposta era una sola: la capacità di ragionare correttamente, giustamente, secondo regole universali.

Saper ragionare bene

Quindi il saper ragionare bene, in modo giusto e bello. Questa è la virtù più importante, imprescindibile per ogni filosofo. E’ fondamentale chiarire che non stiamo enunciando principi etici, morali o matematici. Saper ragionare significa, riflettere con conoscenza, scientificamente e perfettamente; significa guardare la realtà delle cose senza lasciarsi corrompere dalle semplici sensazioni, dalle opinioni soggettive e dalla relatività dell’apparire. Solo così il nostro agire è un agire bene, solo così la scienza è virtuosa e la conoscenza autentico sapere. Ma il ben pensare, il ragionare in modo giusto e bello non si riferiscono a idee isolate, indipendenti le une dalle altre, ma fanno parte della medesima struttura dialogica, ossia rimandano a un’unica idea dalla quale deriva la loro ragion d’essere e il loro corretto posizionarsi all’interno del discorso. Quest’idea comune da cui tutto deriva, che dà un ordine ed è la causa e fondamento di ogni altra idea, è l’idea del Bello del Simposio o del Bene della Repubblica, un’essenza senza forma e senza luogo ma che permette alle idee e al mondo reale di averne una.

Il Bene o il Bello

Bisogna, insomma, pensare la filosofia platonica gerarchicamente, come una piramide al vertice della quale troviamo il Bene (o il Bello che per Platone sono sostanzialmente la stessa cosa) e poco più in basso le altre idee: la giustizia, l’armonia, il quadrato, il triangolo, ecc. Tutte le idee platoniche non sono quindi concetti a sé stanti, ma sono rivolte verso la sommità della piramide, verso il bene assoluto. E’ il loro modo corretto di esserci. E’ la condizione senza cui non si configurerebbe il corretto ragionare. Ovviamente anche le cose soggette al divenire, ossia la realtà come percepita dai sensi, devono essere interpretati rivolti alle idee e al bene. Solo così si configura una conoscenza autentica, un sapere che si avvicina alla verità e non si lascia viziare dall’errore e dalle apparenze. Solo così ciascuna scienza, trovando un fondamento comune, non rimane rinchiusa negli spazi angusti del proprio universo, non resta esclusiva e sganciata dal Tutto, ma trova nel Bene la sua ragion d’essere.

Una filosofia della verticalità

La filosofia di Platone, lo abbiamo già detto, è la filosofia della verticalità. I vari momenti della conoscenza (senso, percezione e intelligenza) culminano in un atto dell’intelletto che fornisce una spiegazione e un significato alle cose le quali, dopo essere state illuminate dalla ragione, torneranno nella realtà sensibile non più soggette al divenire, alla precarietà e alla imperfezione. E’ necessario che il Bene illumini le cose perché queste possano essere conosciute dice Platone. La capacità di ripercorrere le trame del discorso che ci conduce alla conoscenza viene definita dal filosofo come il metodo dialettico. Ci torneremo.

STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE

Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica
Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate
Lezione 31: L’Iperuranio e il concetto di idea in Platone
Lezione 32: Platone. Il rapporto tra il mondo sensibile e il mondo delle idee
Lezione 33: La teoria della reminiscenza di Platone
Lezione 34: Platone e l’immortalità dell’anima
Lezione 35: Verità e opinione per Platone
Lezioni 36: Platone. Le passioni, ostacolo alla verità
Lezione 37: Il mito della biga alata di Platone. La distinzione tra anima e corpo
Lezione 38: Il mito della caverna di Platone. Cosa fare per diventare filosofo
Lezione 39: Platone e il mito dell’androgino raccontato nel Simposio
Lezione 40: Platone e il mito del demiurgo introdotto nel Timeo
Lezione 41: Platone. Il mito di Prometeo
Lezione 42: Platone il mito di Theuth e del suo comodo alfabeto

Autore

Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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