Biondi immobiliare

Non servono 10.000 ore di pratica costante davanti alla scacchiera per diventare Maestro. Tutte stramaledette stronzate. I libri? Gettatali alle ortiche, regalateli alle biblioteche oppure agli ultimi creduloni che si ostinano a tentare di migliorare il loro Elo sudando su Soltis, Vukovic, Aagaard, Nunn, Euwe, Rowson e compagnia bella. Chiudete le pagine. Se proprio dovete conservare qualcosa, un ricordo degli errori del passato, tenetevi i libri di Alessio De Santis (istruttivi senza tante menate). Il resto via. Il sapere scacchistico non passa più da lì. Le lezioni dei GM, i video su Youtube, le analisi post partita, i database con le partite giocate su cui rimugianare sono tentativi senza senso, bislacchi accorcimenti paludati di scienza che servono quanto il pomodoro sulla carbonara. Qualcuno nell’ultimo torneo di Imperia ci ha insegnato una nuova via. E’ il Messia tanto atteso dagli amatori di scacchi. Colui che, perdonando la nostra bulimia di puzzle, schemi e varianti, ci ha redento rivelandoci la verità da troppo tempo attesa, cercata, sospirata come assetati nel deserto.


Il Messia si è immolato per noi scacchisti sulla croce del metal detector per garantirci un futuro radioso nelle nostre avventure agonistiche. Il terzo giorno, dopo il tormento patito a causa di uomini ostinati e dalla dure cervice, ha svelato che la grandezza scacchistica passa dallo yoga e dal training autogeno. Umiliato, sottomesso, spogliato, agonizzante davanti ai Centurioni tecnologici il Messia di Imperia è resusciato salvando la miserabile platea scacchistica, ponendo nelle nostre mani un destino diverso. La conversione allo scacchismo perfetto passa dalla giusta modulazione della respirazione, dall’affrancamento da ogni stressor esterno, dal rilassamento interiore, dallo spegnimento di ogni tensione psico-fisica. Soli così seduti alla scacchiera, davanti ai nostri occhi si apriranno le porte di una conoscenza creduta, fino a poco tempo fa, impossibile. Vedremo chiaramente l’armonia, agognata da Smyslov, suonare dentro di noi. Muoveremo i pezzi con calma sicuri che ogni mossa ci porterà giovamento e gloria. Solo allora ci renderemo conto del grande sacrificio che il Messia di Imperia ha sofferto per noi.


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