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Divertimento in Caissa / 7

Dal 3 al 12 maggio scorsi si è disputata la Mitropa Cup 2021 di scacchi. La Nazionale italiana ha vinto sia nella sezione open sia in quella femminile, primo successo internazionale della nuova gestione del presidente della Fsi, Luigi Maggi e dei commissari tecnici Fabrizio Bellia e Loek Van Wely. La manifestazione si è disputata nel formato Hybrid, a sua volta nuovo (più informazioni si possono trovare sul sito web del Messaggero Scacchi.

Della nazionale open ha fatto parte il grande maestro Sabino Brunello, bergamasco di Rogno (sua sorella Marina ha fatto parte della Nazionale femminile) lo abbiamo intervistato mentre era ancora fresco della rocambolesca partita con l’Austriaco Schwabeneder in cui ha portato agli azzurri il punto decisivo – l’avversario aveva la possibilità di dare matto in 2 ma Brunello con un colpo magico ha messo in presa la Donna per avere un matto in 4 imparabile (sul sito web di Qlash c’è il video di quel momento, al link: https://www.twitch.tv/qlash_events/videos?filter=clips&range=7d).

«Ma eravamo entrambi in zeitnot» dice Sabino «e in quelle situazioni può succedere di tutto».

Il Qlash che ho segnalato sopra è il luogo fisico e virtuale in cui si sono svolte le partite. Cioè, ognuna delle Nazionali partecipanti alla Mitropa, erano 10, ha partecipato in una sua sede nazionale, connessa in internet con tutte le altre. Gli italiani erano in provincia di Treviso, nella sede di Qlash che è un’azienda specializzata negli e-sport e supporta diverse crew nelle loro attività agonistiche.

Nello specifico degli scacchi Qlash ha collaborato con la Federazione e in sala c’erano arbitri che garantivano la regolarità del gioco.

«In effetti è stato piuttosto particolare» spiega Brunello «ognuno di noi aveva una propria postazione e poteva decidere se giocare direttamente sullo schermo o avere davanti una scacchiera fisica. A una certa distanza c’erano i commentatori, che in diretta video spiegavano le partite al pubblico a casa (noi giocatori ovviamente non li sentivamo). La modalità ibrida è ancora inusuale, dobbiamo abituarci un po’ tutti, lì a Qlash sono più esperti di altri giochi elettronici, con condizioni ambientali che magari non sono le più ideali per gli scacchi. Ma stiamo un po’ tutti facendo esperienza, la pandemia da Covid 19 sta provocando dei cambiamenti, anche loro stanno imparando cose nuove».

Il cambiamento più evidente provocato dalla pandemia, per quanto riguarda gli scacchi, è stato il quasi totale blocco dei tornei in presenza, compensato dal gigantesco aumento di attività svolta sui siti di gioco online. Attività che è andata in molte direzioni, sia agonistiche, con moltissimi tornei a cadenze rapid e blitz, sia didattiche, con l’apertura di canali video da parte di GM e personaggi anche meno famosi.

E Sabino, cosa ha fatto durante i vari lockdown? «Per me non è cambiato molto. Ho partecipato poco a tornei online ma ho continuato ad allenarmi, a studiare. Quella dei corsi online è un’attività che molti stanno sperimentando e forse diventerà sempre più parte dell’attività normale dei professionisti: dobbiamo però ancora vedere come si stabilizzerà la situazione, in quale direzione si andrà»

Tra i più attivi nell’ultimo periodo è stato il campione del mondo Magnus Carlsen, in qualità di giocatore ma anche di organizzatore, con il ciclo di 10 tornei online con montepremi milionario che ha allestito per tutto il 2021 in attesa di sfidare a fine anno Ian Nepomniachtchi con titolo mondiale in palio. Con la sua popolarità ha contribuito a tenere alto l’interesse verso il gioco. In una recente intervista ha tra l’altro manifestato interesse per la variante 960 degli scacchi, inventata a suo tempo da Bobby Fischer.

Come vede tutto ciò Brunello? «Io sono tra quelli che attendono con interesse il match Carlsen-Nepo, penso che ci divertiremo. Negli ultimi mondiali Carlsen ha pareggiato le partite a tempo lungo sapendo di essere molto forte a tempi brevi, ma se c’è uno che è molto abile in quella specialità è proprio Nepo. E in ogni caso, per come conosco Carlsen, so che non smette mai di studiare, di cercare cose nuove, di approfondire. Anche perché, pur con il grande talento che ha, di difetti nel gioco ne aveva e ne ha anche lui. Solo che non ha mai smesso di lavorarci sopra, di alimentare la propria ambizione e la voglia di vincere».

E per quanto riguarda il gioco 960? «È una variante che mi piace, e anche in questo caso siamo in una fase in cui tutti stiamo facendo esperienza perché in tante situazioni ci troviamo a dover gestire il caos di posizioni in cui non c’è teoria. Ma alla fine è quello che cerchiamo noi scacchisti, qualcosa di bello e speciale. Nessuno è nato GM, lo si diventa studiando, provando a superare i propri limiti, tentando di salire di livello. Capita di perdere, ma la volta dopo siamo ancora lì, tentando di fare meglio. Si può migliorare sempre».

E se lo dice un campione, noialtri spingilegno non possiamo che dargli retta e provarci a nostra volta. Grazie.

(Divertimento in Caissa è una column, come usa nei giornali internazionali, dedicata agli scacchi – di cui Caissa è la musa immaginaria e ispiratrice. Sarà aperiodica, legata agli eventi principali dell’evoluzione del gioco soprattutto di alto livello ed elettronico. Ma parlerà anche di altro… del senso dell’intelligenza, magari. Se mi verrà in mente)

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About the Author

Guido Tedoldi

Nato nel 1965 nel milieu operaio della bassa Bergamasca. Ci sono stato fino ai 30 anni d’età, poi ho scelto di scrivere. Nel 2002 sono diventato giornalista iscritto all’Albo dei professionisti. Nel 2006 ho cominciato con i blog, che erano tra gli avamposti del futuro. Ci sono ancora. Venite.

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