Dopo un mese dalla premiazione del torneo di scacchi di Imperia mentre erano chiuse le porte della stamberga dove si trovavano i discepoli per timore di Jean Coquerau e dei suoi centurioni armati di metal detector, venne l’Arcangelo, si fermò in mezzo a loro e disse: “Caissa sia con voi!”. Detto questo, mostrò loro l’ascella e il petto martoriato. E i discepoli gioirono al vedere l’Arcangelo. Disse loro di nuovo: “Caissa sia con voi! Come Ivanov ha mandato me, anch’io mando voi”. Dopo aver detto questo, si sedette, incrociò le gambe, unì le palme delle mani, respirò profondamente iniziando la sua seduta giornaliera di yoga mista a training autogeno. Dopo mezz’ora guardò i discepoli e disse loro “Ricevete lo Spirito del pedone g4; con chi lo giocherete i punti-partita vi saranno accordati e con chi non lo giocherete, i punti-partita resteranno all’avversario”. Ranfa, uno dei Dodici, chiamato “il simpatico”, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto l’Arcangelo!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue ascelle il segno dello stimolatore di energia e non metto il dito nel ciondolo e non metto la mia mano nella sua maglietta, non crederò”.
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Ranfa. Venne l’Arcangelo, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: “Caissa sia con voi!”. Poi disse a Ranfa: “Metti qua il tuo dito e guarda la mia ascella; stendi la tua mano, e mettila sul ciondolo; e non essere più incredulo ma credente!”. Rispose Ranfa: “Mio Arcangelo e mio Maestro!”. L’Arcangelo gli disse: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quegli scacchisti che pur non avendo visto crederanno!”. Molti altri segni fece l’Arcangelo in presenza dei suoi discepoli (sacrifici di Donne, peregrinazioni di Re, torri in ascensore) ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che l’Arcangelo è il Messia, il Figlio di Ivanov e perché, credendo, abbiate la perizia scacchistica nel suo nome.