Davanti alla Procura di Bergamo si è svolto ieri il secondo Denuncia Day organizzato dal comitato “Noi denunceremo” che chiede giustizia per le vittime del Covid-19. Il viavai dei parenti delle vittime è iniziato alle 9.30. C’erano persone da Roma, Novara, Torino, Cremona, Piacenza e Milano.
In mano avevano le denunce, depositate poi in Procura, per chiedere chiarezza attorno alle tante incongruenze venute a galla nei tentativi di cura dei loro cari defunti. Il ruolo del Comitato è di collettore di persone che non si sentono ascoltare dalle istituzioni. E’ arrivato a 500 iscritti. In Facebook conta 60mila follower. Al suo interno troviamo avvocati volontari che consigliano alle famiglie le strade più opportune nel dedalo della giustizia. Adesso il Comitato punta alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
Con una lettera all’organo comunitario con sede a Strasburgo si sottolinea come la direttiva regionale dell’8 marzo che suggeriva agli ospedali di trasferire i malati non gravi in case di cura per liberare letti sia “stata approvata in totale contraddizione con i dati scientifici a disposizione delle autorità pubbliche, che mostravano chiaramente come il virus si stesse dimostrando letale, in particolar modo per i membri più anziani e vulnerabili della nostra società“.
Perplessità sono state sollevate anche sulla delibera regionale che invitava i medici di famiglia a seguire i malati Covid solo telefonicamente.