Divertimento in Caissa n. 27
Qual è la dote che serve per diventare fortissimi a scacchi? Se si giudica da quanto successo nelle prime settimane del 2024, non lo si capisce. Considerando l’età, per esempio: c’è chi diventa Grande Maestro a età imberbe, e chi quando è già anziano.
Cominciamo con alcuni fatti accertati, accaduti sia recentemente sia numerosi anni fa:
- 4 bambine e bambini di 8 anni d’età hanno ottenuto risultati eclatanti a livello mondiale. La fonte di questa notizia è la rivista «Torre & Cavallo Scacco», in un editoriale dello scorso 17 marzo firmato da Dario Mione (leggibile online al link: http://www.messaggeroscacchi.it/?p=7733). Tra l’11 gennaio e il 18 febbraio scorsi in 2 hanno migliorato il record mondiale di precocità sconfiggendo GM in partite a cadenza classica. Ashwath Kaushik ci è riuscito a 8 anni 6 mesi e 11 giorni. Il record precedente risaliva al 2012, quando Awonder Liang aveva compiuto la stessa impresa all’età di 9 anni 3 mesi e 20 giorni. Liang, nel frattempo, è diventato a sua volta GM. Gli altri hanno tutte le possibilità per diventarlo presto.
- Gukesh Dommaraju ha vinto, il 21 aprile scorso, il torneo dei Candidati al titolo mondiale, ed entro la fine dell’anno sfiderà il campione del mondo in carica, titolo in palio. Gukesh non ha ancora compiuto i 18 anni ed era il più giovane tra i partecipanti al torneo (qualche informazione la si può trovare online sulla Wikipedia al link: https://it.wikipedia.org/wiki/Torneo_dei_candidati_2024).
E però…
L’ultima partita del torneo a finire è stata quella tra Fabiano Caruana e Ian Nepomniachtchi, rispettivamente di 32 e 34 anni d’età. Chi l’avesse vinta avrebbe potuto disputare un playoff con Gukesh per determinare il primato in classifica, e quindi entrambi ci hanno provato con intensità, arrivando fino alla 109ª mossa. Ma hanno pattato. Più anziano di quei 2, nel torneo, c’era soltanto Hikaru Nakamura, 37 anni.
- Il 2° Campione del Mondo di scacchi, Emanuel Lasker, conquistò il titolo a 26 anni d’età, (sconfiggendo Wilhelm Steinitz, che aveva 58 anni) poi mantenne il titolo fino al 1921, quando aveva 53 anni.
Basandosi su queste cifre, il mondo scacchistico si era fatto l’idea che la dote principale di un Grande Maestro fosse l’esperienza. Ovvero aver visto tante partite, aver giocato per molti anni ad altissimo livello, aver consolidato con il duro lavoro un talento (probabilmente) presente.
Ma c’era anche chi metteva in dubbio che un talento specifico per gli scacchi, nella mente umana, fosse necessario.
Eppure adesso ci sono quei bambini che sono fortissimi. Se non è talento specifico il loro, cosa può essere? Sono troppo giovani per aver giocato una grande quantità di partite, hanno letto pochissimi libri (rispetto a quelli che hanno letto i loro padri e nonni). Semplicemente, non hanno avuto il tempo per fare esperienza.
Eppure giocano benissimo. Perché…?
(Divertimento in Caissa è una column, come usa nei giornali internazionali, dedicata agli scacchi – di cui Caissa è la musa immaginaria e ispiratrice. Sarà aperiodica, legata agli eventi principali dell’evoluzione del gioco soprattutto di alto livello ed elettronico. Ma parlerà anche di altro… del senso dell’intelligenza, magari. Se mi verrà in mente)