Facendo seguito all’articolo di gennaio (il link), presento, in questo nuovo post, i passi riguardanti Seriate citati nella pubblicazione di Castello Castelli redatta in un italiano non sempre facilissimo da comprendere; nelle righe qui sotto trascritte le citazioni sono riprese nella forma che si trova nell’originale. Questa cronaca venne ripresa, per rapidi cenni, da Giacinto Gambirasio nella pubblicazione “Seriate nella storia”, pubblicata nel 1966 (pagine 14-17). Significativamente Gambirasio definì la cronaca ”una spaventosa elencazione dei molti terrificanti episodi di una snaturata lotta fratricida, che per quasi un secolo seminò morte e strage nei centri abitati della nostra provincia”.
Però, se è vero che preponderanti nel testo sono i racconti degli scontri fra Guelfi e Ghibellini è altrettanto vero che si possono rintracciare anche molti aspetti della vita quotidiana di quegli anni drammatici. Alcuni esempi: nel maggio del 1380 “la festa di S. Pancratio (in città alta) fu celebrata et fatta gran solennità e sollazi per gli huomini Bergamaschi della città et de’ Borghi et Sottoborchi… fu coperta la piazza con panni di lana sgregii …erano più di 2000 huomini et donne che solazzavano e balavano .. et fecero fare per honare ciascheduno più di cento torte et taglieri d’artibasoli o casonzelli … et venero ballando a tre a tre … et davano a chi voleva mangiare di dette torte e casoncelli.”
Nell’agosto del 1393, a Pavia venne firmato solennemente un trattato di pace sottoscritto dai “generosi e nobili Signori … de’ Sovardi “ e da “tutti i seguaci et aderenti amici de’Sovardi,et anco per tutte le parentele “ da una parte e dall’altra da” gli generosi huomini ..da Rivola, e de Bongi et per tutti gli amici e seguaci et adherenti della casata de Rivola e de Bongi”.
Una pace che, purtroppo, durò pochissimo. Nel 1399 ”regnando una grandissima peste in Bergamo e suo distretto” si stabilì che” niuna persona andando ardisca vestire di veste bianche per fare la processione .. acciò non si facci congregatione per causa del male”. Nel 1390 “martedì a 15 ottobre ”si incominciò a fabbricare la Cittadella per l’Illustrissimo sig. Conte di Virtù in Milano.”
[azonpress template=”list” asin=”B07DCJXR3Y”]Presento ora le notizie che riguardano la nostra comunità di Seriate
“Il giovedì a 13 di maggio (1378) si fece una scaramuccia con Guelfi …. Vi morirono 7 huomini tra i quali fu Ongario figlio di Simone de Soardi (quello Ongaro figlio di Simone qual fu figlio di Teusoldo da Seriate).” Nell’agosto del 1393 “i nobili de Sovardi con tutto l’esercito si fermorno al luogo di Seriate, et ivi abrusciorno tutta la terra di Seriate, et uccisero cinque huomini, quali erano sopra il campanile della chiesa di Seriate … gli stessi de’ Sovardi con tutto l’essercito si fermorno la notte al luogo di Seriate et il giorno seguente detto esercito de’ Gibellini era andato alla porta dell’Hospitio del nobile Guglielmo da Rivola volendolo combatere in detto hospitio, e entrorno in quello, et vi trovorno due fanciulli piccioli, perché la notte predetta detto sig.Guglielmo da Rivola con gl’ huomini e le donne che ivi dimoravano fuggirno dalla parte di dietro di detto hospitio; et gli stessi Gibellini ritrovorno nell’hospitio 14 cavalli senza sella,molti asini,molta quantità di biada,bestie, vino e molte masserie e mobili di gran prezzo e valore,et abrusciorno detto hospitio con tutte le cose e mobilli che in esso si ritrovarono. L’istesso giorno detto esercito de Gibellini fu d’intorno a detta torre di Benedetto da Tarussi et Panzuto suo figlio, sopra la qual torre erano huomini 36 di parte Guelfa… furono tutti amazzati molti altri furono feriti… non però con pericolo di morte e vennero in servitù de’ Soardi e de’ Gibellini”.
Domenica 7 settembre ”dai Gibellini furno abrusciate nel luogo di Seriate certe case che v’erano restate cioè i Gibellini abrusciorno la casa,e i il sedume di Benedetto de Tarussi….i Guelfi arsero la stansia e il torchio di Galeazzo e di Barnabò Foresti”. Nel 1396, marzo ”furono uccisi sopra la strada di Seriate quattro huomini Ghibellini di Cenate”. Nel febbraio del 1398 ”fu ritrovato sopra la strada di Seriate vicino al ponte, Persuto Segnorino del quondam Gioanni de Crappi,ucciso per gli huomini di parte Guelfa”.
Particolarmente efferata fu la vicenda dell’inizio di quell’anno quando a seguito di durissimi scontri avvenuti tra Scanzo e Comonte “il signor Gioanni de’ Castillione Vicario generale di detto Duca nostro,fece bandire per la città e borghi di Bergamo ,che niuna persona di che condizione essere si voglia non debba stare,dimorare e habitare sotto pena della vita, ne’ luoghi e comuni infrascritti, il detto giorno; i nomi de’ quali comuni sono questi, cioè, … Seriate di qua e di là e Commonti.”
Nell’aprile del 1399 “fu appicato Gioanni detto Negro da Seriate Guelfo”. Nell’agosto del 1403 i Ghibellini “cavalcarono a Seriate: et pigliorno 20 bestie bovine e si diceva che erano del sig. Gio de Rivola” definito in altra pagina il“signore del castello di Comonti”. Il 21 settembre del 1406 i Ghibellini “pigliorno sopra la strada grande di Seriate Taddeo da Scantio,fisico… il giorno dopo lo lasciarno andare a prieghi del sig, Alessandro de Rivola et d’Alessandro Bongi, restituendogli ciò che gli havevano rubbato,salvo che i denari”. Nel maggio del 1407 i “Gibellini in numero di 58… ritrovorno certi cavallari che guidavano verso Seriate certa quantità di biada; e i medesimi Gibellini corsero dietro a quelli, volendoli amazzare, e gli rubborno 5 cavalli; e gli altri fuggirono a Seriate, e diedero notizia a certi stipendiarii che erano nel medesimo luogo; quali subito corsero dietro a medesimi Gibellini, e fu tra di loro grandissimo contrasto, e finalmente di quelli ne furono morti 12 ,e 14 prigioni, quali condussero Seriate”.
Per completare, Gambirasio ci informa che “nel febbraio del 1369 ( la cronaca di Castello inizia con l’anno 1378)Guidotto da Bagnatica ,abitante a Seriate venne decapitato per aver dato da bere a Giorgio Rivola e per aver medicato Bartolino da Osio,che era ferito,perché l’uno e l’altro feriti”. Molto importanti, infine, risultano le note finali inserite dal curatore; tra le altre, segnalo un documento dove vengono presentati i ”Nomi dei Capi delle Fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini … sotto l’anno 1395”; troviamo tra i Ghibellini i Suardi e tra i Guelfi i Rivola, i signori della “fortezza” di Comonte.
Con questo numero si conclude la ripresa della Cronaca di Castello Castelli; resta la convinzione che si tratti di un testo fondamentale per conoscere le vicende di quei tragici anni nella nostra terra.
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