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“Un po’ di Ponteranica è sul tetto del mondo grazie a Simone Moro e questo sicuramente ci riempie d’orgoglio e di grande entusiasmo”.


simone moroE’ il commento a caldo del sindaco Alberto Nevola alla notizia dell’impresa storica che il concittadino Simone Moro ha portato a termine al Nanga Parbat insieme ai compagni Alex Txicon, Ali Sadpara e Tamara Lunger. Tutto questo nonostante un’attesa di oltre 80 giorni nel gelo, quasi tutti trascorsi forzatamente al campo base per sfuggire alle tempeste, terrificanti in quota. L’ultimo tratto è stato un capolavoro alpinistico portato a termine in 13 ore consecutive di fatica fra i 7200 e gli 8126 metri della vetta a una temperatura di meno 35-40 gradi, abbattuta ulteriormente e drasticamente nella percezione dal vento che soffiava a 40-45 chilometri orari.

Il bergamasco ha ormai un posto assicurato nella storia dell’alpinismo himalayano. Dopo Shisha Pangma 2006, Makalu 2009 e Gasherbrum II 2011 ecco anche il Nanga Parbat. Un poker da record. Resta solo il K2 , fra gli Ottomila, mai scalato d’inverno. Moro ha fatto meglio perfino dei miti polacchi Krzysztof Wielicki e Jerzy Kukuczka, tre prime invernali a testa.

Mi sono appassionato alla sfida di Moro e l’ho seguito fin dal primo giorno. Aver raggiunto quattro cime sopra gli ottomila metri in piena stagione invernale è un record straordinario. Prima di lui circa trenta spedizioni hanno cercato il primato senza riuscirci. Che Moro abbia centrato l’obiettivo eleva Ponteranica agli occhi del modo. Ovviamente lo festeggeremo adeguatamente al suo ritorno”.

Nevola ha già in mente, per il prossimo anno, di segnalare alla commissione competente il nome di Moro per la consegna della civica benemerenza. “Inoltre – conclude il primo cittadino – sarebbe interessante concordare un appuntamento tra Moro e i ragazzi delle nostre scuole. I suoi risultati, frutto di sacrificio, costanza e preparazione, possono essere veicolate come modello ai nuove generazione non solo nell’alpinismo ma anche in altri settori”.

Il risultato – precisa il grande alpinista Agostino da Pollenza – è frutto di una gestione alpinistica efficace, una strategia costruita sugli accadimenti, sugli uomini, mettendo insieme le loro forze e le qualità, le capacità di resistere e di andare avanti. Un successo frutto dell’esperienza e professionalità soprattutto di Simone Moro, che con quest’impresa corona il sogno di quattro montagne di ottomila metri, in inverno. Un record mondiale“.


 Le prime parole di Simone Moro


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