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Un uomo di mezza età, libero professionista (avvocato, architetto, commercialista, geometra) con una predisposizione ai social network, in particolare Facebook.


fascia tricoloreE’ l’identikit del sindaco “medio” nell’hinterland bergamasco, la cintura di 22 comuni estesa attorno al capoluogo per 124 kmq. e popolata da oltre 165.000 residenti. Un’anomalia rispetto al resto d’Italia dove il primo cittadino è di solito un lavoratore dipendente che si accolla un’esperienza in municipio senza chiedere l’aspettativa. Una fattispecie che nell’hinterland ritroviamo solo in cinque territori (Lallio, Orio al Serio, Paladina, Scanzorosciate e Villa d’Almè).

Sia i liberi professionisti che i dipendenti si dividono tra mestiere e mandato attraverso sforzi di conciliazione che investono anche la vita privata la quale, a detta di molti (si ringraziano le mogli per la pazienza espressa) ne risente sensibilmente. Chi può dedicarsi a tempo pieno alla “fascia tricolore” sono i pensionati oppure chi è affrancato da doveri professionali. Succede ad Almè, Curno, Grassobbio, Ranica, Stezzano e Torre Boldone. Le donne sindaco rappresentano quasi il 20% del totale. In termini assoluti sono quattro: Simona Pergreffi ad Azzano San Paolo,  Perlita Serra a Curno, Mariagrazia Vergani a Ranica e Elena Poma a Stezzano da vent’anni a tempo pieno, sia da assessore che da sindaco.

Unanime la considerazione che non si diventa sindaco per la poltrona se si considera che l’indennità media tocca i 1200 euro anche se la forbice è abbastanza ampia: da 500 a 1800 euro. Qualche esempio. Matteo Lebbolo, geometra libero professionista,  amministra i suoi 2000 concittadini di Torre de’ Roveri per 552 euro netti al mese. “Inoltre – chiarisce – svolgo gratis la funzione di responsabile dell’ufficio tecnico facendo risparmiare all’ente 24.000 euro all’anno”. C’è chi all’indennità ha rinunciato per tutto il 2015 (500 euro al mese) come il sindaco di Paladina, Tommaso Ruggeri e chi, in un eccesso di trasparenza mirato a sedare le turbolenze della minoranza, ha pubblicato il cedolino sul sito ufficiale dell’ente come Manuel Preda a Villa d’Almè (778 euro). Se alcuni hanno optato per una riduzione politica dell’indennità (per esempio Claudio Sessa a Torre Boldone, Paolo Pelliccioli a Mozzo e Gabriele Gabbiadini a Pedrengo, Davide Casati a Scanzorosciate, la maggior parte dei sindaci ha scelto di percepire l’indennità piena prevista dalla legge. A Gorle, per esempio, Giovanni Testa, con la sola indennità di sindaco (1430 euro) assume anche il ruolo di assessore all’urbanistica, edilizia privata, opere pubbliche, sicurezza. Il tutto condensato nell’assioma che meno assessori corrispondono a meno costi.
sindaci hinterland bergamo
“Lo diceva già Pericle nell’Antica Grecia – sostiene Elvio Bonalumi (1445 euro) sindaco di Valbrembo – che chi amministra la cosa pubblica deve essere remunerato. Il tutto gratis è molto demagogico”. Abitudine “comune” è di usare parte dell’indennità per stipulare una polizza assicurativa (chi ne ha una la consiglia vivamente) che intervenga nel caso sia imputata al sindaco una qualsiasi (e sono molte visto il ruolo) responsabilità: dal bimbo che cade dall’altalena pubblica per un bullone allentato a operazioni maldestre in materia di conti pubblici. I cittadini chiedono al proprio sindaco, soprattutto presenza, facile reperibilità e capacità di ascolto. Chi ha preso alla lettera i desiderata dei cittadini è Sessa che ha fornito ai “suoi” un numero di cellulare attivo anche di notte.

In taluni casi il sindaco appare, invece, un fantasma che si materializza di tanto in tanto. “L’impegno del sindaco è strategico – spiega in tal senso GabbiadiniLa sua presenza in Comune è determinante. Gestisco il mandato e la mia professione dedicando il 50% del mio tempo per ciascun impegno. Difficile quantificare in ore: diciamo che mediamente la mia giornata inizia alle 9 e termina a mezzanotte. Per usare una metafora il comune è come un bolide di Formula Uno: viaggia più veloce se c’è un sindaco presente. Un sindaco assente dubito che possa portare vantaggi”.

Gira anche una sorta di oracolo in rima: “Sindaco assente, sindaco perdente”. Ovviamente, alle prossime elezioni. (Bruno Silini)

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