La maggior parte dei membri della Generazione Z (quelli nati dopo il 2000) non può immaginare la vita senza Facebook, Snapchat, Instagram e Twitter. Quasi un ragazzo su quattro racconta di essere online “quasi sempre”, in particolar modo interagendo con i social media. Ma l’effetto del social networking sulla salute mentale dei ragazzi è in gran parte poco chiara, considerata la scarsa ricerca condotta in materia. Un nuovo studio avverte, tuttavia, che l’uso frequente dei social media può davvero influire negativamente sul benessere psicologico dei più giovani. La ricerca viene dall’Ottawa Public Health, l’agenzia canadese sui programmi, i servizi e l’informazione sanitaria. Lo studio rileva che gli adolescenti che fanno uso di social media per due o più ore al giorno avranno più probabilità di soffrire di problemi di salute mentale, disagio psicologico e pensieri suicidi. Per condurre lo studio, i ricercatori hanno analizzato 750 studenti. Sono stati invitati a rispondere a domande sulle loro abitudini in fatto di social media. Di questi il 25% ha dichiarato di avere passato almeno due ore al giorno su siti di social networking come Twitter, Instagram e Facebook. I ricercatori hanno scoperto che gli studenti assidui sui social sono stati più propensi a riferire problemi di salute mentale, disagio psicologico (sintomi di ansia e depressione) e pensieri suicidi.
Lo studio evidenzia un’influenza tra benessere psicologio e uso dei social. I ragazzi che già manifestano turbe psichice possono essere più propensi a utilizzare i social media. Di converso l’uso eccessivo dei social può nel tempo contribuire a peggiorare le condizioni psicologiche complessive. “Potrebbe essere che gli adolescenti con problemi di salute mentale sono alla ricerca di interazioni, si sentono isolati e soli” – ha spiegato Hugues Sampasa-Kanyinga, autore principale dello studio. I risultati sono in linea con uno studio del 2012 che ha trovato una correlazione tra il social networking e la depressione in studenti delle scuole superiori. “Il rapporto tra l’uso dei social e i problemi di salute mentale è complessa – continua Sampasa-Kanyinga – Da solo l’uso dei social non può spiegare completamente il verificarsi di disagio psichico.” La soluzione? Probabilmente non si tratta di tenere le nuove generazione fuori dai social media bensì di utilizzare queste piattaforme per offrire risposte al disagio psicologico. “I social possono essere un problema ma anche una soluzione” – ha precisato Brenda K. Wiederhold del Media Institute di San Diego. “Dal momento che gli adolescenti viaggiano sui social, questi sono il luogo ideale per proporre servizi, assistenza e supporto a una fascia vulnerabile della popolazione”. I ricercatori di Ottawa suggeriscono anche che i genitori devono essere consapevoli che un uso eccessivo dei social media è un serio indicatore di disagio mentale. I risultati sono stati pubblicati online il 13 luglio sulla rivista CyberPsychology, Behavior, e Social Networking.