L’operetta “Il paese dei campanelli” è protagonista questa sera 9 febbraio (ore 21) nella sala Eden di Stezzano. Si tratta del secondo appuntamento (dopo “La Traviata” di Verdi) inserito nella settima edizione di “Stezzano Lirica”, kermesse di opere e operette organizzata da Apas (Associazione pensionati attivi Stezzano) e patrocinata dal Comune. Il Paese dei Campanelli di Carlo Lombardo e Virginio Ranzato è un’operetta briosa che presenta brani pensati apposta dagli autori perché fossero facilmente orecchiabili e potessero essere diffusi dagli stessi spettatori. Pensiamo solo a “Nella notte misteriosa”, “Balla la giava, boccuccia di baci”, “Luna tu, non sai dirmi cos’è?” e “Mia piccina, graziosa mousmé dal kimono ricamato”.
A mettere in scena Il Paese dei Campanelli è Fantasia in Re di Reggio Emilia che si affida alla regia di Alessandro Brachetti, all’Orchestra Cantieri d’Arte diretta da Stefano Giaroli, al corpo di ballo “Novecento”, alle coreografie di Salvatore Loritto e a scene e costumi curati da Artemio Cabassi. L’intreccio si gioca tutto sull’idea “sonora” dei campanelli. Sono sui tetti delle case affinché, mentre gli attempati mariti sono al lavoro o (più spesso) all’osteria, tutelino la fedeltà delle giovani mogli. Se dovesse capitare un “cedimento sentimentale” si mettono a squillare sonoramente e così tutto il paese è messo al corrente. A mettere a soqquadro il collaudato meccanismo è l’attracco improvviso nel porticciolo di una nave militare inglese carica di marinai con alla testa un aitante capitano e, nel gruppo, un tenente pasticcione che non a caso si chiama La Gaffe. Ben spesi i 18 euro per chi volesse assicurarsi un posto e divertirsi.