“Fra cinque anni l’inaugurazione della tranvia veloce (T2) da Bergamo a Villa d’Almè”. Alè. L’uscita è di Filippo Simonetti (presidente Teb), lunedì sera, in sala consiliare a Paladina, durante l’incontro informativo promosso dall’associazione “Valbreno” con il patrocinio del Comune. “Cinque anni – ha aggiunto – ma se tutto fila liscio e non avvengono intoppi di sorta”. Il cronoprogramma dell’infrastruttura prevede la firma di un secondo protocollo tra i Comuni e gli enti interessati (il primo è stato del luglio 2017). Un atto necessario in quanto è avvenuto un aggiornamento dello studio di fattibilità dell’opera (redatto dall’onnipresente Ets di Villa d’Almè) che ha portato i 145 milioni di euro, preventivati all’inizio, a diventare 150. Cinque milioni per concretizzare i binari sotterranei all’ingresso di Ponteranica venendo dalla città, dalla fermata di via della Bollina (zona Pontesecco) fino all’altezza del centro Vivace. Un interramento “obbligato” per evitare il passaggio a raso della T2 all’incrocio di via Maresana con via Papa Giovanni XXIII. Infatti, una interferenza continua delle carrozze delle Teb renderebbe critico il flusso veicolare già di per sé problematico nella zona. I protagonisti del “protocollo-bis” saranno di nuovo la Provincia di Bergamo, la Comunità Montana Valle Brembana, il Parco dei Colli, la Società Teb e sei Comuni: Almè, Bergamo, Ponteranica, Sorisole e Villa d’Almè. A completare il sestetto c’è anche Paladina nonostante il tracciato non insista fisicamente sul suo territorio. “Il protocollo – ha precisato Simonetti – va poi condiviso con la Regione e solo allora il tutto potrà essere impacchettato e spedito a Roma”.
Qui si entra in una certa aleatorietà temporale. Quando occorrerà attendere per una risposta ministeriale? Per Simonetti si va dai sei ai nove mesi. Dopodiché c’è la progettazione definitiva e la procedura di assegnazione dell’appalto in chiave europea. “Insomma, – riprende il presidente Teb – è una fase che potrebbe risolversi in un anno e mezzo”. Se poi si aggiungono un tre anni di effettivi lavori, si salirà in carrozza nel 2023. Avremo un percorso da Bergamo alle Ghiaie di Villa d’Almé lungi 11536,7 metri. Di fatto la lunghezza del nuovo tracciato (considerato che dall’uscita dalla città i binari saranno condivisi con la T1 per la Valle Seriana da tempo a pieno regime) sarà di 9890,85 metri. Le fermate saranno 19, di cui tre condivise con la T1 e altre tre che verranno attivate successivamente e solo al verificarsi degli interventi di riqualificazione (vedi zona Reggiani). Tra il pubblico il conte Alessio Agliardi ha chiesto se la tranvia veloce potrebbe essere pensata anche per il trasporto merci. Simonetti ha risposto che “la tipologia di binario presuppone anche un carico superiore al solo trasporto degli utenti“. Il pensiero va alla San Pellegrino (Gruppo Nestlè) e alla possibilità di caricare su ferro quello che oggi è trasportato su strada da 250 camion giornalieri della Koiné. “Credo – ha ribadito Simonetti – che la San Pellegrino sarebbe lieta di mettere su binario la propria produzione. Ma prima pensiamo a concretizzare la T2 fino a Villa d’Almè con una previsione feriale di 11.000 utenti al giorno. Solo allora potremo muoverci verso la Valle Brembana”.
E la pista ciclabile che andranno a inaugurare tra un mese che passa proprio sul tracciato della T2? Domanda più che legittima mugugnata tra il pubblico. “La tranvia vale 100 – ha risposto Simonetti – la pista ciclabile vale 1. La sposteremo”. Interpellati sulla questione il presidente della Provincia Matteo Rossi e il suo vice Pasquale Gandolfi non hanno risposto. Chi prende posizione è il sindaco di Almè, Massimo Bandera che poche settimane fa ha inaugurato la “Ciclabile della Pineta” che si congiunge proprio alla ciclabile della Valle Brembana sulla quale dovrebbe, fra cinque anni, correre la T2. “Il progetto della linea T2 – chiarisce Bandera – prevede l’affiancamento della ciclabile al sedime quale elemento qualificante e di interscambio con l’infrastruttura stessa come è avvenuto nella linea T1. Nei brevi tratti in cui la ciclabile si sovrapporrà alla Teb verrà spostata di qualche metro”. “Con realizzazione della ciclabile – continua Bandera – abbiamo fatto riscoprire il sedime ferroviario e rimesso al centro dell’attenzione l’importanza del tram. Preoccupiamoci di più di portare a casa i finanziamenti per la realizzazione della Teb visto che con gli ultimi quattro governi non si è ottenuto nulla di fatto e si sono persi ben 7 anni”.