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Definirlo solo teatro sarebbe riduttivo e limitante. Un po’ come mettere un panno scuro sopra una lampada accesa: si intuisce la luce senza però coglierne la potenza.

Niente poltroncine, gallerie, sipari e palcoscenici. Soltanto una semplice tribuna all’interno della Cascina Germoglio di Verdello. La gente si siede su panche di legno e guarda, dentro un rettangolo sabbioso, uomini, donne e animali che vanno in scena rappresentando miracoli di fantasia densi di stimoli di riflessione. Coloro che negli anni passati hanno avuto l’occasione di essere spettatori sono tornati a casa portando con sé l’esperienza di una formidabile relazione con la natura e gli animali dentro un’attenta dinamica di comunicazione non verbale. Attori, malati e con loro cani, cavalli, buoi, oche, mucche, maiali, pecore, lama e tanti altri animali si tolgono le tradizionali maschere sociali, convivono e dialogano abbattendo le barriere fra razionalità, follia e bestialità.

Il Teatro Stalla il 7 e l’8 maggio entra nel vivo della stagione teatrale 2016. L’appuntamento è alle 21 con “Canto animale” del regista Alessandro Garzella. E’ la storia di un giardiniere, con spiccate inclinazioni filosofiche, il quale annuncia un “terzo paesaggio” ovvero uno spazio incolto che è ai margini, che è spesso abbandonato, ma dove fiorisce la sorpresa della bio-diversità. Attori e animali esprimono le proprie emozioni, esplorando paure e curiosità, addestrandosi al reciproco rispetto, mostrando destrezze, ritrosie, attitudini e disabilità personali. “Il Teatro Stalla è una filiazione d’eccellenza della fondazione Emilia Bosis – precisa il presidente Pier Giacomo LucchiniSi tratta di un organismo no profit (aperto al territorio) che dal 1998 si occupa di persone con disturbi mentali, intervenendo attraverso progetti che utilizzano anche le arti, la relazione con gli animali, l’escursionismo ed altre attività culturali e sociali. In una delle tre comunità terapeutiche, grazie al lavoro svolto da artisti, registi, scultori, musicisti, ricercatori e filosofi, è nato il particolarissimo Teatro Stalla, fatto per accogliere diverse esperienze sceniche svolte da professionisti, educatori, utenti anche nella relazione con molti animali ospitati dalla comunità”.

Alla Cascina Germoglio il teatro è una delle tante attività che vengono concretizzate. Gli ospiti giorno dopo giorno si prendono cura degli animali, foraggiandoli, pulendoli e interagendo con loro. Così, nel contatto con la natura, i pazienti possono ritrovare l’armonia perduta, il germoglio di un nuovo equilibrio da coltivare con pazienza e passione. Dal Teatro Stalla sono nata alcune creazioni sceniche di grande valore. Ricordiamo “Vangeli storti”, “Calendiluna e calendisole”, “Vangeli di strada” e l’opera in allestimento “Nel segno di Caino”. “Ogni sperimentazione, in condivisione progettuale con la fondazione e con la comunità degli operatori, – continua Lucchini – si nutre dei laboratori condotti dagli artisti della compagnia nella prospettiva di creare, attraverso la ricerca drammaturgica e il lavoro d’attore, un nucleo di sperimentazione scenica a cui partecipano attori professionisti e persone con esperienze di vita particolarmente intense”.

La prospettiva della ricerca intende offrire al teatro un contesto di autentica necessità artistica e sociale all’interno della quale intrecciare bisogni e competenze umane e professionali, in una ipotesi di arricchimento personale e di reciproco contagio espressivo. Informazioni su progetti, spettacoli e date è disponibile il sito www.associazioneaiutoavivere.com

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