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La distinzione tra essenza ed esistenza ha dato a Tommaso la possibilità di accordare l’aristotelismo con la visione cristiana del mondo. Aristotele affermava che la forma, ossia la realtà in atto, è eterna ed indistruttibile, quindi non creata.

Ciò, è evidente, non ammetteva alcun intervento di Dio nella creazione del mondo e ciò contraddice apertamente il Cristianesimo nei suoi dogmi fondamentali. Invece Tommaso, sancendo la distinzione tra essenza ed esistenza, fa scaturire l’esigenza della creazione delle cose finite.

Tale scoperta però non è un’invenzione di Tommaso, già gli arabi ebbero tale merito. Anche se, bisogna precisarlo, Tommaso apportò delle importanti modifiche alla prospettiva araba che gli permisero di accordarsi ancora meglio con la visione cristiana. Contro Avicenna Tommaso afferma che l’esistenza non è un “accidente”, un accessorio dell’essenza, ma un elemento costitutivo dell’ente. Ciò dice il filosofo in merito: “L’essere di una cosa, pur non essendo la sua essenza, non va considerato qualcosa di sopraggiunto alla maniera degli accidenti, ma va posto al livello dei principi dell’essenza”. In secondo luogo la distinzione tra essenza ed esistenza serviva al filosofo arabo a sostenere la derivazione causale e necessaria delle cose da Dio che le ha emanate, per Tommaso, invece, aveva più che altro la funzione di motivare metafisicamente il concetto di creazione. Del resto affermare che esista un rapporto necessario tra Dio e il mondo equivale a sostenere che Dio dipenda dal mondo, cosa in contraddizione con la sua essenza.

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Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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