Sul trasporto pubblico locale (Tpl) i consiglieri bergamaschi in Regione sono d’accordo sulla qualificazione dell’argomento: delicato, complesso, preoccupante.
Chi picchia più duro è Dario Violi (M5S): “Quando lo Stato invece di tagliare gli sprechi, taglia i servizi i risultati sono tutti, in questo caso, sulle spalle degli studenti che sperimentano, giorno dopo giorno, comprensibili difficoltà. Le Province (Bergamo compresa) si ritrovano senza soldi e devono intervenire sulle corse dei pullman riducendo centinaia di migliaia di chilometri. L’unico rimedio è aumentare le risorse per il Tpl. Questo abbiamo chiesto all’assessore Alessandro Sorte consapevoli che la Regione può poco quando le sforbiciate sono decise dal governo centrale più propenso a lisciarsi le lobby e le banche”.
“Stiamo cercando dei capri espiatori – sostiene Roberto Anelli (Lega) – là dove non ci sono. Nessuna colpa è imputabile a Comuni, Province, aziende di trasporto e nemmeno alla Regione perchè gli stessi soldi del 2014 sono stati dati al territorio con un aumento di 10 milioni per quanto riguarda il trasporto dei disabili. Il vero responsabile è lo Stato che ha tagliato una marea di quattrini alle Province che si ripercuotono sulla quantità e la qualità dei servizi. Diventa poi difficile suggerire ad un’azienda con un contratto in mano di fare beneficenza e regalare migliaia di chilometri. Ci si deve rendere conto che se lo Stato continua a tagliare a noi non resta che andare a piedi”.
“Mi risulta che i trasferimenti nazionali sono rimasti gli stessi del 2014 – precisa Mario Barboni (PD) – anche se Regione Lombardia, nella ripartizione sul territorio della somma, ha trattenuto il 3%. Inoltre, quello che ha complicato la vita sono le situazioni di bilancio delle Province all’indomani dell’attuazione della legge Delrio”.
“La ripartizione delle risorse – aggiunge Jacopo Scandella (Pd) – deve avvenire premiando i territori più efficienti, per stimolare una sana competizione verso l’alto. Sul fronte della governance, serve andare spediti nella piena operatività delle agenzie di bacino del trasporto pubblico, il nuovo “contenitore” dentro al quale ottenere non solo risparmi economici, ma soprattutto una gestione più coordinata tra Comuni, Provincia e aziende per un servizio migliore”.
“Se da un lato vanno garantiti gli investimenti per le infrastrutture stradali – continua Angelo Capelli (NCD) – dall’altra parte occorre anche immaginare il recupero di risorse per garantire l’esecuzione del servizio. Se miglioro la viabilità, ma poi non faccio girare i mezzi sarebbe una soluzione abbastanza singolare. Sarebbe come investire sulla cucina senza poi avere la possibilità di qualcosa da mettere in tavola. Sull’allocazione e la razionalizzazione delle risorse sono convinto che il Presidente della Provincia stia facendo le sue considerazioni.
“Una situazione paradossale” per Lara Magoni (lista Maroni Presidente). “Capisco che siamo in un momento di spending review però da lì a non dare i servizi agli studenti pendolari, soprattutto che abitano in zone disagiate come può essere la montagna, è assurdo. Sono di Selvino e conosco benissimo i disagi sopportati dai ragazzi. Mio nipote parte alle 6 di mattina per arrivare a Bergamo alle 8 all’inizio delle lezioni. Un caos totale. So che l’assessore Sorte in sinergia con Matteo Rossi e il suo assessore Mauro Bonomelli stanno facendo un’analisi seria per assicurare i servizi. Non posso pensare che rimangono inascoltate tutte queste emergenze. Il diritto allo studio è dato anche dai trasporti. Credo che a breve ci sarà una soluzione. La coperta è corta, ma siamo qui ad amministrare”. (Bruno Silini)