Affrontiamo il concetto di virtù nella distinzione data da Aristotele tra le virtù etiche e dianoetiche.
LE VIRTU’ ETICHE
Quando dobbiamo adottare una scelta comportamentale la nostra libertà individuale ci permette di scegliere la virtù o cadere nel vizio. Il saggio è colui che segue la virtù, lo stolto, l’ignorante e il malvagio, coloro che scelgono il vizio. Aristotele nel chiedersi in che cosa consiste la virtù risponde che essa consiste nella “disposizione a scegliere il giusto mezzo adeguato alla nostra natura, quale è determinato dalla ragione, e quale potrebbe determinarlo il saggio”.
Per Aristotele ogni scelta ha due estremi opposti, uno che pecca per difetto e l’altro per eccesso, la virtù sta proprio nel giusto mezzo, sta nell’agire moderato, nell’equilibrio tra gli opposti. E allora la virtù del coraggio sarà il giusto mezzo tra l’eccesso di viltà, che è il difetto, e l’eccesso di temerarietà, che è l’eccesso, la virtù della temperanza consisterà nel giusto mezzo tra l’eccesso di intemperanza e l’eccesso di sensibilità, la liberalità, corrisponderà all’equilibrio tra gli opposti dell’avarizia e della prodigalità, la mansuetudine il giusto mezzo tra l’irascibilità e l’indolenza, ecc.
Sebbene le virtù siano tante una di esse è indubbiamente la più importante, ed è la giustizia. Ad essa Aristotele dedica un intero libro dell’Etica. La giustizia consiste, per il filosofo, innanzitutto nel rispetto delle leggi. Ed è questo il suo significato generale. Ma oltre ad avere un significato generale, la giustizia ha anche un significato specifico che può riguardare sia un’equa distribuzione delle ricchezze tra le persone appartenenti alla medesima comunità, ed è quella che Aristotele chiama giustizia distributiva, sia un riequilibrio volto a pareggiare i vantaggi e gli svantaggi tra due contraenti in un contratto viziato da mancanza di equilibrio, ed è quella che il filosofo definisce giustizia commutativa. A proposito di contratti, questi possono essere volontari o involontari. I primi sono quelli propriamente detti (la vendita, la locazione, la permuta, ecc.). I secondi sono quelli fraudolenti se viziati da frodi o raggiri oppure violenti, in caso di violenze, percosse, ingiurie, rapine, ecc. La giustizia commutativa è correttiva: mira a pareggiare i vantaggi e gli svantaggi tra due contendenti. Essa può anche fare uso legittimo delle punizioni o delle pene.
Sulla giustizia è fondato il diritto che può essere privato o pubblico, a seconda che difenda i diritti o gli interessi meritevoli di protezioni dei singoli individui o della collettività. Dal diritto si distingue l’equità, che si ispira al diritto naturale e ha lo scopo di intervenire là dove non ci sono le leggi oppure dove queste non sono perfette.
LE VIRTÙ DIANOETICHE
Le virtù dianoetiche consistono nell’esercizio della ragione e sono quelle proprie dell’anima razionale. Possono riguardare la scienza, l’arte, la saggezza, la sapienza e l’intelligenza. La scienza consiste nella capacità di dimostrare in modo apodittico, ossia inconfutabile, ciò che accade per necessità; l’arte è l’abilità di produrre oggetti utilizzando la ragione e la conoscenza; la saggezza è la capacità di valutare e prendere decisioni secondo il criterio del giusto mezzo, quindi secondo ragione; l’intelligenza è la facoltà di cogliere i principi fondamentali di tutte le scienze, quindi quelli che non sono esclusivi delle singole scienze; infine la sapienza, che è il grado più alto della scienza: è sapiente colui che sa usare insieme la scienza e l’intelligenza, che è capace di ricavare i principi e di giudicare secondo verità. La differenza tra saggezza e sapienza è che mentre la prima si dedica alle cose umane, la seconda guarda le cose più alte e universali.
Esiste un legame tra la felicità, fine ultimo di ogni nostro agire, e la virtù. Solo agendo secondo virtù l’uomo può diventare veramente felice. Di tutte le virtù sarà quella più elevata, che per Aristotele è quella teoretica, a garantire un maggior grado di felicità. Essa consiste nell’usare l’intelligenza che è l’attività più alta che c’è in noi ma anche l’attività che ha oggetto le cose più alte fuori di noi. Il sapiente è un individuo felice e completo perché basta a sé stesso e non vive nel bisogno di cercare fuori di sé null’altro che non abbia già dentro di sé. La vita teoretica, quindi, pur essendo un esclusiva umana ha in sé qualcosa di divino ed è proprio per mezzo di essa che l’uomo può assurgere, in qualche modo, all’immortalità.
La distinzione operata da Aristotele tra la saggezza e la sapienza, anziché (come potrebbe a primo acchito sembrare) unire lo Stagirita al suo maestro, lo distacca. Platone, infatti, saggezza e sapienza sono concetti analoghi e consistono nel mettere in atto una condotta razionale. Aristotele, invece, li distingue. La saggezza ha per oggetto le faccende umane che sono mutevoli e incostanti, la sapienza, invece, l’essenza necessaria delle cose e quindi ciò che è imperituro e immutabile.
STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE
Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica
Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate
Lezione 31: L’Iperuranio e il concetto di idea in Platone
Lezione 32: Platone. Il rapporto tra il mondo sensibile e il mondo delle idee
Lezione 33: La teoria della reminiscenza di Platone
Lezione 34: Platone e l’immortalità dell’anima
Lezione 35: Verità e opinione per Platone
Lezioni 36: Platone. Le passioni, ostacolo alla verità
Lezione 37: Il mito della biga alata di Platone. La distinzione tra anima e corpo
Lezione 38: Il mito della caverna di Platone. Cosa fare per diventare filosofo
Lezione 39: Platone e il mito dell’androgino raccontato nel Simposio
Lezione 40: Platone e il mito del demiurgo introdotto nel Timeo
Lezione 41: Platone. Il mito di Prometeo
Lezione 42: Platone il mito di Theuth e del suo comodo alfabeto
Lezione 43: Saper ragionare bene. Bello e giustizia in Platone/
Lezione 44: Lo Stato giusto secondo Platone
Lezione 45: Le tre classi dello Stato nella Repubblica di Platone
Lezione 46: Il comunismo platonico e la ricerca della felicità
Lezione 47: Platone e i segreti sull’educazione dei governanti
Lezione 48: Le degenerazioni dello Stato secondo Platone
Lezione 49: Il pensiero di Platone sulla scienza e l’arte imitativa
Lezione 50: Platone. La retorica a servizio della dialettica
Lezione 51: Platone. La dialettica come scienza suprema delle idee
Lezione 52: Platone. Il concetto di essenza e il concetto di esistenza
Lezione 53: Come Platone si sbarazza del problema del nulla e dell’errore
Lezione 54: Il bene per Platone, fine supremo del nostro agire
Lezione 55: Platone. Lo scopo educativo delle leggi verso il bene e il giusto
Lezione 56: Platone. La religione e l’ordine cosmico
Lezione 57: Platone nella storia della filosofia, da Aristolele a Husserl
Lezione 58: Introduzione alla filosofia di Aristotele e le differenze con Platone
Lezione 59: La vita di Aristotele, il filosofo nato in Macedonia
Lezione 60: La classificazione delle opere di Aristotele
Lezione 61: La distinzione delle scienze per Aristotele
Lezione 62: Il concetto di metafisica in Aristotele
Lezione 63: Aristotele. I significati e le categorie dell’essere
Lezione 64: Aristotele e il principio di non contraddizione
Lezione 65: Il concetto di sostanza per Aristotele, unione di forma e materia
Lezione 66: Aristotele. La teoria delle quattro cause
Lezione 67: Aristotele critica Platone
Lezione 68: Aristotele. Il concetto del divenire
Lezioni 69: La concezione di Dio in Aristotele
Lezione 70: La logica in Aristotele. Lo strumento per tutte le scienze
Lezione 71: La proposizioni in Aristotele. Ossia le frasi
Lezione 72: La definizione di sillogismo
Lezione 73: La fisica in Aristotele. I movimenti
Lezione 74: La fisica in Aristotele. Le qualità dell’universo: lo spazio e il tempo
Lezione 75: Il confronto tra Aristotele e Democrito
Lezione 76: Aristotele. L’anima e le sue funzioni
Lezione 77: Aristotele. Sensibilità, immaginazione, intelletto
Lezione 78: L’Etica per Aristotele, esercizio della ragione e autocontrollo
Lezione 79: Nella Politica di Aristotele nessun uomo può risultare sufficiente a se stesso
Lezione 80: Arte come una pratica imitativa della realtà. La poetica di Aristotele