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Con la ripresa dell’anno scolastico, in convivenza forzata con il virus, è necessario acquisire informazioni e comportamenti per garantire a noi e agli altri una ragionevole sicurezza. Per questo, aiutati dai professionisti di Sicurezza Informa, abbiamo redatto un vademecum per la gestione del rientro in classe. Una serie di domande e risposte che danno indicazioni su una quotidianità scolastica che non sarà più quella di una volta.

Chi gestisce l’emergenza all’interno della scuola?
E’ il referente COVID. Solitamente è un docente nominato (insieme al suo sostituto, adeguatamente formati) all’interno della scuola. Insieme al Dirigente Scolastico redige un protocollo ad hoc che tenga in considerazione tutte le caratteristiche della scuola. Il protocollo dovrà contenere le misure da adottare per limitare le occasioni di contagio all’interno del plesso: per esempio, la gestione delle aule; l’individuazione dei percorsi; la gestione delle persone sintomatiche; la procedura di isolamento.  Al protocollo segue la formazione degli operatori e la comunicazione alle famiglie. Il referente ha il compito di interfacciarsi con ATS (Dipartimento di prevenzione) in casi confermati di Covid-19 che frequentano per studio o per lavoro l’interno della scuola e per la tracciabilità dei contatti stretti.

Come si  procede?
Innanzitutto è fondamentale il registro presenze di tutte le persone che entrano all’interno della scuola, esterni compresi. Il referente COVID all’ATS  l’elenco degli studenti della classe/delle persone venute in contatto con l’operatore scolastico in cui si è verificato il caso COVID-19 confermato. Consegna anche l’elenco degli insegnanti, degli educatori e degli esperti che hanno svolto attività all’interno della classe in cui si è verificato il caso COVID-19 confermato. Ricostruisce i contatti stretti avvenuti nelle 48 ore prima della comparsa dei sintomi e quelli avvenuti nei 14 giorni successivi alla comparsa dei sintomi. Fondamentale è la redazione corretta del Protocollo e l’adozione di misure adeguate, così da limitare al minimo i contatti stretti. 

Chi non può entrare all’interno della scuola?
Le linee guida prevedono che gli studenti e il personale scolastico (docente e non docente) che presentano una temperatura corporea superiore a 37.5° e/o sintomi riconducibili al Covid-19 come tosse, mal di gola, raffreddore non possono entrare a scuola. Inoltre, l’accesso è vietato a chi è entrato in contatto con persone positive al Covid-19 negli ultimi 14 giorni. Le linee guida, recepite dal potere discrezionale del Dirigente Scolastico dopo accurata analisi degli ambienti, degli orari e del personale scolastico, vanno ad aggiornare il regolamento d’istituto con pronta comunicazione a docenti, personale ATA e famiglie.

Sono obbligatori gli ingressi e le uscite scaglionate?
No, anche se sono fortemente caldeggiate dalle linee guida. La loro istituzione rientra nelle facoltà del Dirigente Scolastico come peraltro l’individuazione dei percorsi interni e la regolazione della movimentazione delle persone all’interno della scuola nonché l’uso specifico di ogni aula.

I percorsi interni devono essere ben visibili?
E’ obbligatoria la visibilità dei percorsi all’interno della scuola con adeguata segnaletica orizzontale. È opportuno adottare misure che permettano l’accesso di ogni studente all’ingresso più vicino alla propria aula.

I genitori (o chi ne ha la delega) possono accompagnare il figlio all’interno della scuola?
E’ permesso l’accesso alla struttura da parte di un genitore (o suo delegato) con l’uso della mascherina e nel rispetto delle norme generali anti-contagio. Se non strettamente necessaria dovrà essere ridotta al minimo la presenza di genitori o dei loro delegati all’interno della scuola. In ogni caso gli esterni (non gli studenti e non il personale) che entrano nella scuola devono rispettare determinate regole. 

Quali sono?
1) Preferire le comunicazioni a distanza e far accedere la persona solo se necessario;
2) Prenotazione degli accessi;
3) Registrazione delle presenze sul registro degli accessi (allo stesso modo in uso nei ristoranti, nelle società sportive o dalla parrucchiera, ecc.);
4) Utilizzare percorsi separati (se non è possibile, anche temporalmente scaglionati) da quelli degli alunni. Lo stesso vale per gli accessi di ingresso e di uscita;
5) Seguire la segnaletica ;

In merito al distanziamento previsto per gli studenti e gli insegnanti?
Deve essere sempre mantenuto il metro di distanza (tra le rime buccali ovvero da bocca a bocca) in ogni luogo, sempre e comunque. Se c’è il distanziamento, non è obbligatorio l’uso della mascherina. Per le primarie e secondarie il distanziamento minimo previsto tra i banchi, con gli studenti seduti, è di un metro. Sono richiesti  due metri di distanziamento tra la cattedra e il primo banco più vicino in modo tale che il docente non sia costretto a indossare la mascherina quando si rivolge alla classe durante la lezione. L’utilizzo della mascherina è necessario in situazioni di movimento e nelle situazioni in cui non sia possibile garantire il distanziamento prescritto: dall’ingresso al banco e ogni qualvolta che ci si sposta all’interno della scuola.
Il distanziamento raddoppia (due metri) in palestra durante l’ora di educazione fisica.

Per i minori di sei anni e i disabili quali sono le regole?
La mascherina non è obbligatoria a maggior ragione se è incompatibile con la disabilità del soggetto. I bambini sono divisi in gruppi stabili. E’ da evitare, nella scuole dell’infanzia, l’uso promiscuo degli spazi da parte di bambini appartenenti a diversi gruppi o sezioni. Non è possibile per l’alunno portare nulla da casa. Gli operatori a stretto contatto con minori e disabili devono indossare DPI che permettano al bambino e/o al disabile di riconoscerli (ad esempio visiere). Tutto questo per far prevalere la componente relazionale.

Cosa serve fare se in orario scolastico bambini, studenti, insegnanti oppure operatori presentano febbre e/o sintomi respiratori?
La persona deve essere “isolata”, cioè accompagnata, in un locale destinato alle persone sintomatiche, in attesa del suo rientro a casa e dotata di mascherina chirurgica. Se è un minore, verranno immediatamente contattati i genitori e non verrà mai lasciato solo. Dopo che la persona sintomatica ha lasciato la stanza, questa viene sanificata meticolosamente e arieggiata. È opportuno che la stanza sia dotata del minimo indispensabile per poterla sanificare agevolmente. Al rientro a casa della persona sintomatica, deve essere contattato il pediatra (o medico di medicina generale) per la valutazione del caso. Infatti, è lui che decide se deve essere fatto il tampone o meno).il Come da Rapporto ISS n. 58/2020 del 21 agosto 2020, nel caso di sospetto c’è da effettuare il tampone.

Cosa succede quando un alunno risulta positivo all’infezione Covid-19? O un docente? O il personale scolastico?
Se la persona risulta positiva al tampone vengono immediatamente individuati i contatti stretti (compagni di classe e docenti) nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi e vengono posti in quarantena. Sarà poi Ats a scegliere come effettuare le attività di screening a queste persone. Così recita il protocollo d’intesa per la ripresa della scuole del 6 agosto 2020: “Per i casi confermati le azioni successive saranno definite dal Dipartimento di prevenzione territoriale competente, sia per le misure quarantenarie da adottare previste dalla norma, sia per la riammissione a scuola secondo l’iter procedurale altrettanto chiaramente normato. La presenza di un caso confermato necessiterà l’attivazione da parte della scuola di un monitoraggio attento da avviare in stretto raccordo con il Dipartimento di prevenzione locale al fine di identificare precocemente la comparsa di possibili altri casi che possano prefigurare l’insorgenza di un focolaio epidemico. In tale situazione, l’autorità sanitaria competente potrà valutare tutte le misure ritenute idonee. Questa misura è di primaria importanza per garantire una risposta rapida in caso di peggioramento della situazione con ricerca attiva di contatti che possano interessare l’ambito scolastico”. La persona positiva potrà rientrare a scuola solo a seguito di doppio tampone negativo eseguito a distanza di 24 ore l’uno dall’altro.

Se il tampone sul sospetto Covid-19 risulta negativo?
Se il primo tampone è negativo, ma persiste un quadro sintomatologico sospetto per infezione da Sars-Cov-2, il tampone verrà rifatto a distanza di due/tre giorni. Se il secondo tampone è positivo si segue la nota di cui sopra. Se il tampone è negativo la guarigione clinica viene attestata dal pediatra o medico curante.

Anche i genitori dei compagni di classi di un bimbo positivo devono rimanere in quarantena?
No, se non hanno avuto un contatto diretto con la persona positiva.

Come vengono puliti gli ambienti scolastici e le superfici degli arredi?
La pulizia e l’utilizzo delle corrette misure di igiene personale e degli ambienti rappresentano un punto cardine nella prevenzione della diffusione del Covid-19 insieme all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Per gli ambienti chiusi non sanitari è opportuno pulire le superfici con acqua e sapone ed effettuare una disinfezione con prodotti virucidi (come ad esempio candeggina o alcol etilico). Nella sanificazione (che ricordiamo è l’insieme delle operazioni di pulizia e disinfezione) si dovrà porre particolare attenzione alle superfici più toccate: maniglie e barre delle porte, delle finestre, sedie e braccioli, tavoli, banchi, cattedre, interruttori della luce, corrimano, rubinetti dell’acqua, pulsanti dell’ascensore, distributori automatici di cibi e bevande, ecc.

Per quanto riguarda la mensa scolastica cosa si è previsto?
È possibile usufruire del servizio mensa purché sia previsto il distanziamento di un metro con l’individuazione di percorsi differenziati per l’entrata e l’uscita degli alunni. E’ obbligatoria la sanificazione e l’aerazione continua dei locali adibiti a mensa evitando sbalzi eccessivi di microclima. Sono vietati i buffet self-service e il ricircolo dell’aria condizionata. Per maggiore sicurezza è possibile organizzare diversi turni di mensa. E’ raccomandato servire gli alimenti in monoporzioni, preferibilmente con posate e bicchieri monouso.

Se uno spazio mensa non c’è è possibile utilizzare le aule didattiche per il consumo dei pasti?
Sì, ma è necessaria un’adeguata pulizia delle superfici prima di utilizzarle per il pranzo. La pulizia va effettuata anche al termine del pranzo, prima della ripresa dell’attività nella stessa aula e sugli stessi banchi.

Si parla di un sostegno psicologico. In cosa consiste?
Sulla base di una Convenzione tra Ministero dell’Istruzione e il Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi, si promuove un sostegno psicologico per fronteggiare situazioni di insicurezza, stress, ansia dovuta ad eccessiva responsabilità, timore di contagio, rientro al lavoro in “presenza”, difficoltà di concentrazione, situazione di isolamento vissuta. Il supporto psicologico sarà coordinato dagli Uffici Scolastici Regionali e dagli Ordini degli Psicologi regionali e potrà essere fornito, anche mediante accordi e collaborazioni tra istituzioni scolastiche, attraverso specifici colloqui con professionisti abilitati alla professione psicologica e psicoterapeutica, effettuati in presenza o a distanza, nel rispetto delle autorizzazioni previste e comunque senza alcun intervento di tipo clinico.

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