Il Presidente della Provincia di Bergamo Gianfranco Gafforelli suggerisce di guardare avanti per quanto riguarda il tracciato della Paladina-Villa d’Almè, ultimo tassello della Tangenziale Sud di Bergamo. In effetti, se ci guardiamo indietro emerge tutta la leggerezza politica nell’affrontare seriamente la viabilità che congiunge l’hinterland alla Valle Brembana. Due anni fa e precisamente il 20 settembre 2017 l’ex presidente Matteo Rossi, spalleggiato da Pasquale Gandolfi (vice presidente di Via Tasso e candidato al bis amministrativo a Treviolo) e Manuel Preda (sindaco di Villa d’Almè in lista anche lui per il bis nel suo paese), annunciava che “l’Anas era pronta a sobbarcarsi l’onere del progetto definitivo ed esecutivo che avrebbe dovuto completare la tanto sognata Tangenziale Sud“. Un successo sventolato anche dai pidiessini Elena Carnevali e Giovanni Sanga. All’unisono sostenevano che la differenza di 70 milioni, rispetto ai 90 previsti, sarebbe arrivata dal Ministero. Sappiamo che poi l’Anas ha dirottato i fondi altrove. Come se non bastasse, adesso il presidente Gafforelli ci informa che i 90 milioni sono insufficienti poiché ce ne vogliono 250: ovvero 160 milioni di euro in più!. Le questioni sono due: o Rossi, Gandolfi, Preda, Carnevali e Sanga, a suo tempo, hanno deciso di prenderci un po’ in giro interpretando una farsa trionfante, oppure hanno perso lo smalto necessario per continuare la strada politica. Non solo ci hanno promesso ciò che poi non si è avverato (l’Anas ci ha salutati), ma si sono dimostrati del tutto naïf in merito alle risorse necessarie per completare l’opera.
I rappresentanti del “Comitato Viabilità Valle Brembana”, seppur esprimendo soddisfazione per un cambio di passo della Provincia nel gestire la strada, si dichiarano scettici sul reperimento delle risorse finanziarie (250 milioni di euro) indispensabili per poter appaltare i lavori. Per il Comitato il terzo lotto della Tangenziale Sud va portato a termine per non vanificare la conclusione della variante di Zogno e la Treviolo-Paladina. “Senza il completamento di questa variante – precisano i rappresentanti – le due opere (variante di Zogno e Treviolo-Paladina” risulterebbero totalmente inutili a causa della congestione che si manifesterebbe nell’attraversamento di Villa d’Almè che bloccherebbe comunque la circolazione veicolare da e per la Valle Brembana. E’ inutile fare convegni di studio per capire le ragioni che portano allo spopolamento della valle ed alla morte della sua economia: la risposta l’abbiamo tutti sotto gli occhi ogni giorno, basta guardare la strada provinciale 470 e 470dir!“.
Gafforelli, dicevamo, guarda avanti nella speranza di scorgere un’oasi da 250 milioni di euro. Intanto presenta a Villa d’Almè le novità al tracciato elaborato dalla Pro Iter di Milano. I maliziosi parlano di un assist elettorale del Presidente per il compagno Preda impegnato a ricandidarsi. Altri, più che un assist lo interpretano come uno scherzetto da prete se consideriamo l’evolversi negativo rispetto alla marcia trionfale suonata nella conferenza stampa del 2017. Rispetto al preliminare la strada parte da dove terminerà il lotto Treviolo-Paladina, sempre che termini visto il contenzioso tra che si è aperto tra Provincia e la l’impresa Vitali. Poi si sale verso la Valle Brembana smarcandosi un po’ dal complesso residenziale di via Donizetti a Villa d’Almè. Il tragitto si conclude, non più alla Ventolosa, bensì alla Botta di Sedrina. Lunghezza totale: 6125 metri (300 metri in più rispetto al preliminare) di cui 4.500 metri in galleria e 1625 in trincea. C’è comunque ancora molto da studiare sui fumi agli imbocchi delle gallerie, espresse da alcuni cittadini di Villa d’Almè verranno comunque effettuate in relazione agli studi sull’impatto ambientale dell’opera. Gafforelli, sempre guardando avanti come un moderno Orfeo all’uscita dall’Ade, punta ad avere i costi definitivi nel giro di un anno. E i soldi necessari dove li troviamo? Tranquilli, per quello ci sono le conferenze stampa.