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E poi dicono che nella Pubblica Amministrazione sono tutti sfaccendati. Un luogo comune dei più abusati che non rende giustizia ai tanti lavoratori degli enti pubblici bergamaschi che quotidianamente si fanno carico di una mole di impegni per sopperire a piante organiche di personale sottodimensionate rispetto alle esigenze.

Un anno gratis passato a lavorare in Comune

Dina Faccini (a sinistra) con il sindaco di Ranica, Mariagrazia Vergani

Un anno gratis in Comune

Dina Faccini appartiene sicuramente a questa encomiabile categoria di persone. Il primo ottobre dell’anno scorso avrebbe potuto godersi la meritata pensione (dopo 41 anni e sei mesi di contributi) da responsabile dell’ufficio Affari Generali del Comune di Ranica e invece ha scelto di rimanere ancora un anno come volontaria. In pratica, a lavorare gratis. Una scelta che di fatto ha salvato il Comune da una cura dimagrante sul fronte dei servizi erogati. Non tanto per mancanza di risorse (quelle ci sono) bensì di qualcuno che potesse sostituirla, obbligatoriamente da rintracciare nelle liste di mobilità di area vasta ovvero di chi aspetta una ricollocazione dopo la sparizione delle province, compresa la nostra.

Che succede adesso che la Faccini se ne va?

Un problema che in Comune si ripresenterà tale e quale il 25 ottobre quando Dina Faccini, in ottemperanza alla riforma Madia, non potrà più sbrigare faccende comunali di concetto seppur gratis. “Una situazione che ha dell’incredibileprecisa il sindaco Mariagrazia VerganiSiamo un Comune con una pianta organica  di 32 dipendenti. Andiamo avanti con venti. Adesso che Dina se ne va dobbiamo aspettare l’esaurimento delle liste di mobilità della Provincia per poter fare la mobilità  generale sia per lei che per una persona di categoria c. Se anche lì va male allora potremo lanciare un concorso per la sostituzione ma solo per il 75% delle risorse disponibili. Un ginepraio burocratico che inchioda i comuni virtuosi che vogliono e possono fare”.

Un grande spirito di servizio

Dina Faccini al precedente incarico al Comune di Nembro la chiamavano “dinamite” ovviamente con accezione positiva. Tra questioni di segreteria, servizi alla persona, evoluzione digitale e incombenze amministrative (con tutte le procedure che mutano ad ogni piè sospinto) Dina Faccini si muove con disinvoltura professionale e serietà. A dire il vero è un lavoro – precisa – che mi è sempre piaciuto. Relazionarmi con il cittadino interpretando le sue esigenze è un aspetto che mi ha sempre stimolato a dare il massimo. Una donna di 57 anni, ben portati, con un grande senso del dovere. A 14 anni entra come operaia in una camiceria. Intanto frequenta le scuole serali di ragioneria al Vittorio Emanuele II. Partecipa ad un concorso indetto dal comune di Nembro, lo supera ed entra in organico. Dal 2000 è a Ranica.

AAA Cercasi dirigente disperatamente

Nel frattempo il sindaco Vergani massimizza gli ultimi giorni di presenza della dirigente per portare in dirittura d’arrivo gli adempimenti in scadenza.Dopodiché – rimarca – faremo gli atti che riusciamo a fare in base alle priorità. Se qualcosa mancherà nel corpus di servizi che per fortuna finora siamo riusciti a mantenere non sarà certo per negligenza ma per lacci e lacciuoli imposti dagli enti superiori”. (Bruno Silini)

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