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Sono stati pubblicati sul sito del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) gli elenchi dei progetti finanziati nell’ambito del programma Prin (Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale 2022), gestito dal MUR e finanziato dall’Unione europea al fine di sostenere il sistema nazionale della ricerca, rafforzare i legami tra università ed enti di ricerca e favorire la partecipazione italiana alle iniziative del Programma Quadro Horizon Europe. L’Università degli studi di Bergamo ha risposto al bando presentando un ampio ventaglio di proposte progettuali e si è aggiudicata un finanziamento complessivo pari a circa 3,6 milioni di euro (3.630.164,58 euro).

Sono ben 54 i progetti di ricerca curiosity-driven dell’Ateneo orobico che il MUR ha selezionato perché di “rilevante interesse nazionale” e rispondenti ai cinque settori strategici emergenti Sostenibilità e protezione delle risorse naturali, Economia circolare, Biodiversità e servizi ecosistemici, Qualità dell’ambiente, Benessere umano – individuati dal bando. Le proposte di ricerca beneficiarie di finanziamento sono riconducibili in particolare a due dei tre macrosettori definiti dall’European Research Council e coprono rispettivamente 5 su 7 panel tematici del settore “Social Sciences and Humanities (SH)” e 7 su 11 panel del settore “Physical Sciences and Engineering (PE)”, a conferma della forte impronta multidisciplinare di UniBg e della vivacità scientifica dei suoi otto dipartimenti.

Le tematiche affrontate dai ricercatori coprono una pluralità di ambiti disciplinari tra cui la ricerca in ambito artistico, letterario e storiografico, la comprensione di fenomeni socio-economici e politici emergenti, l’imprenditoria giovanile, le tecnologie e le strategie per una transizione verde e giusta, la rigenerazione territoriale, le applicazioni tecnologiche in ambito medico-sanitario.

I progetti di durata biennale richiedono, per loro natura e complessità, la collaborazione di più ricercatori all’interno di un gruppo di ricerca composto da almeno due unità operative appartenenti a diversi atenei, enti o istituzioni, proprio con l’obiettivo di rafforzare i legami tra i diversi atenei e centri di ricerca dislocati sul territorio nazionale e aiutare i ricercatori a “fare rete”. I 19 progetti nei quali i ricercatori dell’Università di Bergamo rivestono il ruolo di Principal Investigator (PI), responsabile del progetto nel suo complesso, e i 35 gestiti a livello di unità locale vedono infatti il coinvolgimento scientifico di un’ampia rete di partner istituzionali, che include università politecniche, atenei generalisti di ogni dimensione e prestigiosi centri di ricerca.

Il file con i 54 progetti

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