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Una lettera dell’Associazione Genitori Paladina Valbrembo del 22 maggio scorso poneva ai sindaci di Valbrembo (Claudio Ferrini) e Paladina (GianMaria Brignoli) la questione del Cre estivo. Le famiglie rappresentate avevano manifestato “le paure di fronte alla possibilità di dover trovare privatamente baby sitter o diverse strategie di accudimento, magari con costi proibitivi, soprattutto in una fase economicamente difficile come quella che stiamo vivendo“. Ora, i costi proibitivi non sono arrivati dal privato bensì dal pubblico attraverso una proposta di retta mensile del Comune di Valbrembo che andava oltre le 600 euro. In pratica il mezzo stipendio di un operaio. Di fatto le iscrizioni sono andate deserte, e chi si era già iscritto ha fatto retromarcia.


Premessa che sta alla base di una interrogazione urgente della minoranza consigliare “Ideali in Comune”. Si chiede al Vicesindaco Attilio Castelli, in qualità di Assessore ai servizi sociali, e al Sindaco Claudio Ferrini, in qualità di assessore al bilancio, “se ci sono ancora le premesse ed i tempi tecnici per rimediare alla scelta sbagliata operata magari copiando l’impostazione e le tariffe del Comune di Torre Boldone“, ben più abbordabili per una famiglia media.


Nell’interrogazione si ritene che amministrazione pubblica locale (ma anche la scuola) “si siano accovacciate sotto il manto della prudenza, tamponando la situazione con interventi tardivi e, in quanto tali, naturalmente limitati”. “Quanto ciò sia imputabile ai vertici nazionali – si legge nell’interrogazione – è cosa sicuramente constatabile, ma ciò non esime le Autorità locali dalla responsabilità di aver temporeggiato oltre misura nell’ipotizzare soluzioni e proposte, che sarebbero state oggetto di ponderate valutazioni, venuto il momento, di scelte e di decisioni. Insomma: È mancata la volontà di fare rete, come è stata fatta nel Comune di Torre Boldone”.


“Non si è voluto aprire, ad esempio,
– continua lo scritto – una consultazione con tutte le associazioni di volontariato locali, come le associazioni sportive e le associazioni culturali presenti sul territorio. Non si è voluto portare il tema al tavolo del Consiglio Comunale, dove tutti i consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, avrebbero potuto dare il loro contributo per recepire esigenze, fare proposte e contribuire a trovare soluzioni al fine di organizzare al meglio la vita sociale dei residenti più piccoli. Non si è data concreta risposta al lodevole tentativo da parte dell’associazione GPV (Genitori Paladina Valbrembo), di fare sinergia su tutto il territorio dei due comuni, Paladina e Valbrembo, a fronte di una situazione di assoluta carenza di prospettive per la socializzazione della popolazione infantile e adolescenziale durante le vacanze estive, volta a richiamare una assunzione di responsabilità da parte delle autorità locali civili e religiose, che tradizionalmente garantivano il servizio dei centri estivi con entusiasmanti risultati“.

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